L’eccellenza accademica non basta se si è costretti a lavorare con fondi esigui. Lo sta imparando la Gran Bretagna, che per questo motivo sta perdendo la corsa alla fusione nucleare. Nei giorni scorsi gli scienziati statunitensi hanno comunicato di essere riusciti di nuovo a generare energia fondendo insieme due atomi, attraverso un esperimento considerato «una vera pietra miliare della fisica», perché è stata generata una quantità di energia superiore a quella necessaria per innescare la reazione. Ci è riuscito il National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory in California per la seconda volta in sette mesi, dimostrando che quindi la scoperta è ripetibile e che ci si sta avvicinando alla fusione nucleare commerciale, il cosiddetto Santo Graal dell’energia pulita.



Stando a quanto riportato dal Telegraph, ciò dimostra anche quanto gli Stati Uniti stiano correndo in avanti, minacciando di lasciare nella polvere gli altri. D’altra parte, il laboratorio che ha realizzato la scoperta ha ricevuto da Washington finanziamenti per circa 3,5 miliardi di dollari. Invece, l’impegno del Regno Unito per il programma Spherical Tokamak for Energy Production (STEP), un laboratorio di fusione equivalente, è di soli 220 milioni di sterline. Inoltre, l’anno scorso l’Inflation Reduction Act del presidente Joe Biden ha incluso 1,5 miliardi di dollari di finanziamenti per la scienza dell’energia verde, compresa la fusione.



UK DIETRO USA NELLA CORSA PER LA FUSIONE NUCLEARE

Anche se la Gran Bretagna ha elaborato una strategia per la fusione sotto Boris Johnson nel 2021, questa è poi caduta nel dimenticatoio quando ha lasciato Downing Street. Ora il timore in Uk è che gli Usa possano innescare un vortice di finanziamenti per la fusione, sottraendo investimenti globali ad altre iniziative in altre parti del mondo. Le aziende britanniche ora si ritrovano a dover correre per dimostrare l’efficacia delle proprie tecnologie di fusione, nel tentativo di attrarre investitori finché sono in grado di farlo. Perché è importante questa sfida? Se realizzata su scala, la fusione nucleare potrebbe essere un motore cruciale per il passaggio del mondo all’energia pulita. L’unico sottoprodotto della reazione, oltre all’energia, è l’innocuo gas elio.



L’ultima scoperta negli Usa riguarda la cosiddetta accensione, in cui la fusione produce più energia di quella utilizzata per avviare la reazione. L’accensione è avvenuta per la prima volta a dicembre, ma il mese scorso gli scienziati americani sono riusciti a ottenere ancora più energia dal processo in un esperimento. Secondo i rapporti, la reazione ha prodotto l’equivalente di circa un chilowattora, sufficiente ad alimentare un forno per mezz’ora. Il ritorno degli investimenti potrebbe essere enorme. «Quanta energia pulita acquisterebbe il mondo? La risposta, per quanto mi riguarda, è tutta quella che è fisicamente possibile costruire», ha dichiarato al Telegraph Nick Hawker, fondatore e amministratore delegato della start-up britannica First Light Fusion.