Lunedì scorso a Milano, nella splendida cornice del quartiere City Life, si è tenuto il secondo appuntamento del think tank promosso da FutureW3b, nel quale si è a lungo discusso del paper intitolato “Blockchain & New Market“. Un’occasione di confronto tra tanti esperti italiani dei settori giuridico, tecnologico, finanziario, economico e politico, sulle possibilità che la Blockchain ha di rivoluzionare il mondo finanziario, alla luce anche di nuove norme europee.
Il promotore di FutureW3b, il professor Stefano Armando Ceci dell’Università IULM di Milano, parlando delle Blockchain le ha definite come un’opportunità “per la creazione di nuovi mercati (primari e secondari) di beni e servizi“, ma in grado anche di produrre “innovazioni e modificazioni nei mercati tradizionali“. Tuttavia, ritiene ancora aperta “la questione se la tecnologia Blockchain rappresenti o meno lo strumento per la democratizzazione dell’accesso ai capitali“, ma promette che “FutureW3b proseguirà il confronto con i principali esperti e stakeholder del settore per raccontarne l’evoluzione“, promuovendone anche l’adozione e le “opportune policy in sede legislativa e di Governo“.
Rossi (Blockchain Competence Center di PwC Italia): “L’Europa sarà tra le aree più avanzate ed attrattive”
Un altro importante contributo dell’evento di FutureW3b è stato quello di Stefano Rossi, del Blockchain Competence Center di PwC Italia, che ha parlato del possibile futuro delle Blockchain. “Rispetto agli anni 2014-2016“, ha evidenziato, “in cui nascevano iniziative senza un chiaro perimetro regolamentare a supporto, oggi in Europa siamo nella condizione di poter diventare una delle aree più avanzate e attrattive per chi voglia abilitare nuovi stream di business” grazie alle Blockchain.
Secondo Annapaola Negri-Clementi, intervenuta nell’evento di FutureW3b, similmente, sarebbe “opportuno che l’attività di regolamentazione si accompagni alla fase di sperimentazione e di dialogo tra istituzioni, policy makers, Autorità di vigilanza, stakeholders“, sottolineando anche l’importanza dell’educazione finanziaria e tecnologica. Complessivamente, invece, ritiene che “la token economy potrebbe consentire alle società di finanziarsi con una modalità alternativa anche senza quotarsi“, mentre “la DLT (ovvero la tecnologia a registro distribuito tipica delle Blockchain centro dell’evento di FutureW3b) potrebbe apportare una maggior trasparenza sulle operazioni compiute” grazie alla “certificazione nativa digitale delle transazioni e la non ripudiabilità delle informazioni registrate“.
FutureW3b: limiti e rischi delle Blockchain
Leggermente più cauto un altro degli esperti intervenuti all’evento di FutureW3b, ovvero il professor Marco Giorgino, ordinario di Financial Markets and Institutions e Financial Risk Management al Politecnico di Milano. Secondo lui, infatti, “l’implementazione della blockchain nel mercato finanziario secondario offre, di certo, molte opportunità, ma è importante valutare e affrontare i rischi associati“, citando “la regolamentazione, la sicurezza informatica, la scalabilità, la privacy e la gestione degli errori operativi“. Spiega che “le dinamiche evolutive sono importanti e a tratti anche invasive“, parlando soprattutto “del ruolo degli intermediari” finanziari, che non saranno più centrali, ma potranno assolvere “diverse funzioni essenziali“.
Di un avviso simile anche il professor Mario Agostino Maggioni, ordinario di Politica Economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intervenuto all’evento di FutureW3b. Sente, infatti, come necessarie alcune raccomandazioni: “una sistematica raccolta e messa a disposizione di dati su queste esperienze per poterne verificare empiricamente vantaggi e limiti; [lo sviluppo] di tecnologie di supervisione e di regolazione; l’elaborazione di una strategia di policy coordinata comprensiva a livello internazionale per la comprensione, l’accompagnamento, il sostegno ed il monitoraggio di questi strumenti“.