LA DICHIARAZIONE DEL G7 CONTRO LE DROGHE SINTETICHE: COSA FARE PER LIMITARE L’ALLARME FENTANYL
Nel giorno in cui per la prima volta in Italia vengono trovate tracce di fentanyl in una dose di eroina sequestrata a Perugia, la dichiarazione dei leader G7 contro le droghe sintetiche rafforza il senso di un’emergenza che negli Stati Uniti è già gravissima e che a breve potrebbe divenire tale anche nel resto dell’Occidente. Da qui dunque, con forte impulso del Premier italiano Giorgia Meloni – presidente del G7 per l’anno 2024 – giunge la dichiarazione congiunta di tutti i leader dei 7 grandi Paesi più importanti economicamente nel mondo (Usa, Francia, Canada, Giappone, Uk, Germania e Italia): «Noi, i Leader del Gruppo dei Sette (G7), affermiamo il nostro impegno congiunto per combattere la produzione, la distribuzione e la vendita di droghe sintetiche illecite e le reti criminali che trafficano queste droghe, che hanno un impatto negativo sulla salute, sulla sicurezza e sul benessere dei nostri cittadini e delle persone di tutto il mondo».
I farmaci legati alle droghe sintetiche, tra cui il più devastante il fentanyl come gli altri simili “nitazeni”, rappresentano secondo il G7 una gravissima e crescente «emergenza sanitaria pubblica, che provoca centinaia di migliaia di morti e ha un impatto devastante sulle nostre comunità ed economie». I grandi 7 mettono nero su bianco le azioni necessarie per fermare sul nascere la pericolosa deriva di fentanyl e altre droghe leggere, dall’impegno dei singoli Stati fino alle azioni coercitive da mettere in atto, sotto l’egida di un’azione a livello internazionale «per interrompere la produzione e il traffico di droghe sintetiche illecite, per smantellare le reti di finanziamento illecito che sostengono i trafficanti di droga, per identificare le tendenze emergenti della droga, al fine di prevenire la loro diffusione e reagire alle conseguenze sulla salute pubblica». Ecco qui di seguito le azioni considerate fondamentali dal G7 nel combattere questa piaga del secondo millennio:
– «smantellare le reti del traffico di droga e le reti che ne sostengono il finanziamento illecito utilizzando tutti gli strumenti disponibili, comprese azioni giudiziarie e legali»;
– «troncare la catena di fornitura globale illecita»;
– «sostenere la pianificazione e la regolamentazione internazionale dei farmaci pericolosi e dei precursori chimici».
Per questi motivi, il G7 si impegna per raddoppiare gli sforzi sulla consapevolezza sociale del fenomeno in corso, sulla «condivisione di informazioni per identificare e rispondere rapidamente alle nuove minacce legate alla droga;» e infine fornire una formazione adeguata per «facilitare un’efficace applicazione della legge, cure sanitarie e preventive». Sul caso di Perugia emerso oggi, riporta l’ANSA, è stato ravvisato l’oppioide sintetico nel 5% del campione di eroina analizzato: immediata l’attivazione del Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe, seguendo l’iter messo a punto nelle scorse settimane dal Governo italiano.
G7 CLIMA-ENERGIA-AMBIENTE: LA DICHIARAZIONE FINALE DOPO LA TRE GIORNI DI LAVORI
La dichiarazione del G7 contro le droghe sintetiche (e l’unità di intenti con l’azione dell’ONU e dell’OMS per combattere realmente il traffico e la diffusione di fentanyl e simili) non è però l’unica emersa oggi al termine della tre giorni di riunioni ministeriali nella Reggia Venaria Reale di Torino. Sotto l’egida del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, i ministri della transizione ecologica hanno redatto la Carta di Venaria che pone lo stop al carbone dal 2035 e il sostegno alle energie rinnovabili (oltre alla partnership con l’Africa anche sul piano energetico).
Tra le principali novità del G7 Clima, Energia e Ambiente finito oggi a Torino, il Governo italiano considera raggiunta appieno l’intenzione della vigilia messa nero su bianco dal lavoro degli “sherpa”: si punta innanzitutto al progressivo abbandono dei combustibili fossili, con prima tappa che resta l’uscita dal carbone entro l’anno 2035 come obiettivo principale. «La ‘Carta di Venaria’, mi piace chiamarla cosi, è un passo importante da parte del G7 e di un gruppo di Paesi che vuole fare da traino e da stimolo»: così il Ministro Pichetto ha sottolineato al “termine del G7 Clima l’impegno forte sull’uscita dal carbone, di fatto «la fonte di maggiori emissioni, con un obiettivo di uscita indicato nella prima metà del prossimo decennio. È la prima volta che si indica un percorso e un obiettivo».
Tra gli altri punti approvati dal G7 Ambiente di Torino – elenca il MASE sul portale online – arrivano significative novità sul settore energetico: «crescita delle rinnovabili attraverso la moltiplicazione della capacità di stoccaggio dell’energia», è un primo punto, seguito dalla emancipazione completa dalle esportazioni di gas russo e di metano. Per il Ministero, la Carta di Venaria porta anche – tra gli altri: «aumentare la sicurezza e la sostenibilità delle materie prime critiche; eliminare le emissioni di gas serra diversi dalla CO2; creare un “Hub G7” per accelerare le azioni di adattamento; istituire una “Coalizione G7 sull’Acqua”; sviluppare una Agenda volontaria su tessile e moda circolari; assicurare una transizione giusta verso l’energia pulita nei paesi in via di sviluppo, con particolare riferimento all’Africa».