Dopo il nuovo pacchetto di sanzioni previsto nei confronti della Russia da parte dell’Europa, arriva la stretta sul gas anche da parte del G7. Secondo il Financial Times, sarebbe pronto un documento che imporrebbe nuovi stop alle forniture di gas, colpendo anche gli oleodotti attualmente chiusi o ridotti per evitarne una successiva riapertura. Il ban al gas russo interesserà soprattutto i collegamenti e infrastrutture interrotte ma che esistono ancora nei confronti di Germania e Polonia.



Questo, come spiegano le fonti al quotidiano finanziario, dovrebbe rappresentare un ulteriore colpo a quelle armi economiche che sono state usate da Putin come minaccia nei confronti dell’Unione Europea e dell’Ucraina, rappresentate dalle forniture energetiche. Il tutto sarà messo in atto probabilmente a fine vertice, grazie anche ai dati presentati circa l’autonomia Ue di scorte di gas, che dovrebbe scongiurare una nuova crisi in vista dell’autunno. Già nei giorni scorsi infatti, si era conclusa la gara per l’acquisto congiuto da parte di 77 aziende, proprio per evitare un ulteriore aumento dei prezzi e accumulare scorta per l’inverno.



Dal G7 nuove sanzioni al gas russo “Blocco totale import Ue”

Il Financial Times ha anticipato l’importante novità che sarà decisa a fine G7, per limitare ulteriormente l’import del gas russo in Europa. Durante il summit che si terrà ad Hiroshima tra il 19 e il 21 maggio, potrà essere finalizzato l’accordo congiunto dei paesi che imporrano sanzioni anche sugli oleodotti per prevnire una futura riapertura in caso di “ripensamenti” di stati partner. Sarà un primo passo verso l’indipendenza energetica dell’Ue, e un segnale chiaro per la Russia, un avvertimento a non usare più l’arma della minaccia energetica nei confronti dell’occidente.



L’obiettivo infatti sarà quello di evitare la riapertura dei gasdotti, potendo ora contare su uno stoccaggio che, a differenza dei livelli minimi registrati a fine 2022, è al 60%. Il vertice del G7 punterà a stabilizzare le alternative al gas russo, che attualmente come ricorda il quotidiano, incide per solo il 10% , mentre precedentemente rappresentava almeno il 40% di tutta la fornitura europea. L’embargo ai gasdotti ancora intatti, dovrebbe contribuire quindi a contenere anche i prezzi, che erano arrivati la scorsa estate a 300 euro al Megawatt ora, attualmente invece rientrati nei limiti dei 33 euro.