I paesi del G7 stanno valutando di aumentare il loro debito statale per finanziare Kiev, su proposta dei delegati del Belgio che cercano anche di sfruttare i fondi russi congelati. Una soluzione che sarebbe di fatto temporanea e consentirebbe di sbloccare le trattative per i finanziamenti a favore dell’Ucraina, senza dover prima decidere come agire nei confronti dei fondi congelati alla Russia dopo l’invasione del 24 febbraio 2022 per effetto delle sanzioni occidentali.



Se il piano venisse approvato da tutti i paesi del G7 Kiev potrebbe ricevere parte dei fondi necessari a continuare a difendersi dall’aggressione russa, senza compromettere le politiche sociali interne e senza pesare sulle tasche degli alleati occidentali, sfruttando proprio i beni russi congelati. A rendere nota la proposta del Belgio è stato il Financial Times, che ha citato alcuni funzionari a conoscenza delle trattative, secondo i quali l’idea belga è attualmente la più accreditata, nonché l’unica che potrebbe trovare anche il favore di Germania, Francia e BCE. Questi ultimi, infatti, si sono sempre opposti allo sblocco dei fondi russi congelati per finanziare Kiev, temendo che senza le dovute precauzioni si finirebbe per destabilizzare sia l’occidente che la sua economia.



La questione dei fondi russi congelati

Insomma, la proposta del Belgio potrebbe, contemporaneamente, permettere di finanziare Kiev e ritardare le discussioni sui fondi russi congelati. L’aumento del debito, infatti, sarebbe finanziato dalla Russia, che nel caso si opponesse si vedrebbe sequestrati i circa 260 miliardi di euro di asset della Banca centrale russa attualmente congelati, dei quali circa 191 miliardi sono detenuti in Euroclear, una banca con sede a Bruxelles.

Sulla questione dei fondi russi congelati e del loro impiego per finanziare Kiev era arrivata già una prima richiesta da parte degli USA nel 2022, che aveva trovato l’opposizione di Francia, Germania e BCE. Il governo tedesco, però, si era detto favorevole ad impiegare il rendimento delle attività detenute presso Euroclear (pari a circa 4,4 miliardi), senza toccare i fondi sottostanti. Gli USA, contestualmente, hanno approvato un disegno di legge, che deve essere discusso dal Congresso, che consentirebbe proprio il sequestro dei fondi russi, ma è probabile che questo riguardi solo quelli detenuti su territorio americano. Ora spetterà al G7 come agire per finanziare nuovamente Kiev, e l’aumento del debito proposto dal Belgio sarebbe la soluzione ideale.