«Vorrei davvero che fosse fatta finalmente giustizia su Genova. Non è mai stata fatta, ancora»: apre così il suo intervento nella video conferenza sui fatti del G8 nel lontano 2001, padre Alex Zanotelli. Il sacerdote “no global” assieme ad altri relatori come Don Luigi Ciotti, Vittorio Agnoletto e i giornalisti Monica Di Sisto, Duccio Facchini e Marica Di Pierri sono intervenuti alla conferenza presso Palazzo Ducale organizzata da “Genova 2021” che riunisce una trentina di associazioni e movimenti di area sinistra per ricordare i drammatici fatti del G8 genovese del 19-21 luglio 2021.
La morte del giovane Carlo Giuliani, gli scontri in piazza con i black block, i pestaggi alla scuola Diaz e tanto altro ancora, con condanne e sentenze ancora attese dopo 20 anni: «un altro mondo è possibile oggi», ribadisce padre Zanotelli anticipando quanto poi più tardi il sacerdote fondatore di “Libera” dirà dal medesimo palco che vide 20 anni fa la riunione degli 8 Capi di Stato più potenti al mondo. «Quel movimento di allora – ha detto a Genova don Luigi Ciotti – ha bisogno di esserci ancora oggi. E’ necessario. Non possiamo tacere, non possiamo stare inerti. Dobbiamo far sentire la nostra voce, costi quel che costi. Senza generalizzazione, sempre in una dimensione di non violenza ma di grande progetto e proposta».
20 ANNI DOPO IL G8 DI GENOVA
Secondo il prete fondatore di “Libera” quel grido anti-capitalista lanciato al G8 di Genova comunicava «verità», anche se sembra “dimenticare” il prezzo di violenza ideologica che non fu mossa soltanto da alcuni reparti delle forze dell’ordine. «Lì ci fu la risposta di respingere tutto questo. La storia ci ha insegnato che invece erano verità difficili e scomode e che oggi è necessario concretamente dare risposte», prosegue Don Ciotti lanciando un unico ‘fil rouge’ dal 2001 ad oggi, «Ci sono forme di cinismo. Vediamo come trattiamo la storia dei migranti o del lavoro, delle povertà e delle fatiche della gente. Quest’anno abbiamo parlato delle nostre sofferenze e abbiamo visto l’impegno e della generosità di tanti durante il Covid, dei tanti morti. Non dimentichiamoci che sul pianeta ci sono oltre 3 mln di persone quest’anno che sono morte di fame. E’ sufficiente questo per dire che ci vuole qualcosa in più da parte di tutti». Chiudendo l’evento a Palazzo Ducale, l’ex PCI Agnoletto sottolinea «Credo che qualsiasi persona in buona fede possa riconoscere che noi, allora, avevamo ragione. Siamo tornati a Genova dire dire “voi, il 12% che possedete l’85% della ricchezza del mondo siete la malattia. Noi, 7 mld 800 mln di persone siamo la cura: la cura del pianeta, delle specie, di ogni singolo uomo e donna».