Nicola Feroleto mente e probabilmente tra lui e la sua compagna Donatella starebbe andando in scena una sorta di scarica barile in merito alla responsabilità dell’omicidio del piccolo Gabriel per il quale potrebbero rischiare anche l’ergastolo, il bimbo di due anni che sarebbe stato strangolato forse con un calzino. Dopo che sono emersi nuovi particolari choc sull’infanticidio avvenuto in provincia di Frosinone, nell’odierna puntata de “La Vita in Diretta” si è cercato di fare luce sui buchi della versione del papà che si sarebbe contraddetto e al quale la Procura non crederebbe, nonostante l’uomo continui a sostenere di non essere stato assieme alla compagna quel giorno. Dalle indagini ambientali e dai referti del Ris probabilmente emergerà la verità ma a insospettire è il fatto che la sua ex compagna, alla quale Nicola Feroleto avrebbe chiesto di mentire per fornirgli un alibi, in un’altra intervista televisiva abbia smentito che l’uomo le abbia mai confessato nulla aggiungendo anzi che la colpevole secondo lei sarebbe Donatella, definita “un diavolo”. (agg. di R. G. Flore)

IL BIMBO STRANGOLATO CON UN CALZINO?

Per l’omicidio di Gabriel Feroleto si sta consumando lo scontro anche tra i consulenti delle difese. Dopo il rimpallo di accuse tra i due amanti, è intervenuto Carmelo Lavorino, consulente della difesa di Donatella Di Bona, madre del bambino ucciso a Piedimonte San Germano. Il criminologo non ha gradito le esternazioni di Roberta Bruzzone, consulente della difesa di Nicola Feroleto. «Occhio ai sofismi e agli stratagemmi della logica: il padre della vittima era presente sulla scena del crimine», ha scritto su internet Lavorino. Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate da Roberta Bruzzone sul settimanale Giallo, secondo cui «l’unica cosa certa a oggi è che quando Gabriel è morto almeno lei era sicuramente col figlioletto». Il collega ha replicato spiegando che bisogna «assolutamente indagare anche sulla personalità di Nicola Feroleto, padre del bambino e tenere conto che con assoluta certezza al momento del crimine e sulla scena del crimine era presente anche lui». E ha ribadito la versione secondo la quale «Donatella Di Bona è una povera vittima succube di chi ha mentito».

GABRIEL FEROLETO, SCONTRO TRA CONSULENTI DELLA DIFESA

Mentre proseguono le indagini, tengono banco questi continui duelli tra consulenti, figure che dovrebbero servire tecnicamente alla ricerca di una sola verità di parte e che dovrebbero farlo solo mettendo le loro specifiche professionalità a disposizione. Intanto è emersa una ricostruzione choc dell’omicidio di Gabriel Feroleto: il bambino sarebbe stato strangolato con un calzino. L’indiscrezione è stata rivelata da La Vita in Diretta, secondo cui il piccolo era con il padre e la madre, che volevano calmarlo visto che stavano provando ad avere un rapporto sessuale. A quel punto però la cosa sarebbe in qualche modo sfuggita di mano, quindi Nicola Feroleto avrebbe messo un calzino attorno al collo del bambino tenendogli tappata la bocca, mentre Donatella Di Bona gli avrebbe premuto le mani sul collo. Una ricostruzione scioccante che chiama in causa entrambi i genitori.