Gabriele Albertini, sindaco di Milano dal 1997 al 2006, ha commentato le nuove norme sulla circolazione nel capoluogo lombardo, con l’introduzione dell’area C e l’aumento dei prezzi dei ticket per la Ztl. “Non è un metodo equo. È ingiusto fare pagare una tassa sull’inquinamento alle persone che non possono permettersi di cambiare la macchina. Inoltre, non risolve il problema. L’aria si sposta e provoca comunque danni all’ambiente”, ha affermato in una intervista a Libero Quotidiano.
L’amministrazione comunale, secondo l’esponente del centrodestra, sta demonizzando in modo eccessivo le auto. “Sanzionarle come unica causa di inquinamento è sbagliato. Ai tempi del mio primo mandato europeo, quando ero vice presidente della Commissione Trasporti, facemmo uno studio. I risultati dimostrarono che solo il 23% dell’inquinamento era determinato dai trasporti, mentre il restante 77% dipendeva dalla produzione industriale ed energetica”, ha spiegato. Il fenomeno è generalizzato e anche l’Italia ne è testimone. “A Milano ci sono edifici dove la temperatura è di 25 gradi anziché 20 e lo spreco di carburante è colossale. Oltretutto spesso si tratta di combustibili fossili obsoleti”.
Gabriele Albertini: “Auto non sono unica causa di inquinamento”. Il parere dell’ex sindaco di Milano
Gabriele Albertini boccia dunque l’area C di Milano e la Ztl. L’ex sindaco del capoluogo lombardo, da parte sua, ritiene che ci siano delle soluzioni migliori che potrebbero essere attuate. “Durante il mio doppio mandato avevo proposto il road pricing (il prezzo di mercato per le strade), da attuare attraverso l’uso della centrale elettronica computerizzata per il controllo del traffico”, ha spiegato. La proposta in questione non prevedeva un pagamento di tasse per la popolazione locale.
“Era un progetto che seguiva il modello londinese. A fare il prezzo sono la domanda e l’offerta. Quando le strade sono vuote, come di notte e nei festivi, non hanno valore e quindi sono gratis. Quando ci sono più mezzi e si crea traffico, a chi arriva da fuori viene fatta pagare una cifra esigua che varia a seconda della concentrazione delle vetture in un determinato orario”, questa l’idea dell’ex senatore.