«Confermo tutti i contenuti di ciò che ho scritto, non ho cambiato idea e niente di sovrannaturale mi ha indotto a cambiare scenario»: così Gabriele Albertini sull’ipotesi di candidarsi sindaco a Milano per il Centrodestra. Anche se l’ultima parola non è detta, come confermato dallo stesso ex primo cittadino poco dopo…



Intervenuto ai microfoni di Un giorno da pecora, Gabriele Albertini ha spiegato: «Non è che tutte le parti fossero così contenti che ritornasse un sindaco piuttosto poco controllabile. Quello che ho sentito dire, e hanno ragione, è che mi avrebbero controllato. Io con grande rispetto in molti casi e ho detto dei no che non sono piaciuti. Il no a Berlusconi? Anche quello».



GABRIELE ALBERTINI: “C’É UN PICCOLO SPIRAGLIO”

«Se escludo al 100% di candidarmi a sindaco di Milano? Le condizioni che ho scritto in una lettera per spiegare i motivi della mia scelta sono vere, rappresentano la verità. Però siccome di definitivo c’è solo la morte io non so che può succedere da qui a qualche giorno. Un piccolo spiraglio lo lasciamo perché di definitivo c’è solo la morte», le parole di Gabriele Albertini a Rai Radio 1, che ha poi lanciato una frecciatina a Beppe Sala: «Se ho pensato a Beppe Sala l’eventuale ruolo di vicesindaco? Questa cosa mi ha molto infastidito perché Beppe Sala l’ha presa come una battuta. La mia era una proposta molto seria e mi dà molto fastidio che lui non l’abbia capito». Infine, una battuta sui sondaggi: «I sondaggi di Mannheimer dicono che vinco ancora prima di scendere in campo, quelli della Ghisleri dicono che saremmo quasi pari. Insomma, ce la giocheremmo, come una monetina con testa o croce».

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