Tra possibili divisioni, con voci anche di scissione imminente, e smentite di rito, la Lega è al centro del dibattito politico. Le posizioni di Matteo Salvini sul green pass hanno scosso la maggioranza di governo, ma Gabriele Albertini ha le idee chiare sul Carroccio: «Salvini è riuscito a portare la Lega dal 4% del Nord al 34%, adesso forse un po’ ammaccato. Ma quando c’è più di un terzo della popolazione, c’è un po’ di tutto nel consenso e non vuole perdere quella quota che gli è arrivata di dissenso da alcuni schemi di potere e di governo che rientrano nello scenario del no green pass».
Intervenuto ai microfoni di Otto e mezzo, l’ex sindaco di Milano ha poi analizzato i motivi che stanno alla base della divisione all’interno della Lega: «Il Nord è molto razionale, il presidente di Confindustria ha implorato il governo di imporre la vaccinazione obbligatoria per poter riprendere l’attività produttiva con un po’ di respiro, lo chiedono tutte le autorità politiche ed economiche che hanno a che fare con il pubblico».
GABRIELE ALBERTINI: “LEADERSHIP SALVINI È INATTACCABILE”
Come dicevamo, Gabriele Albertini è convinto che la Lega sia protagonista di un rinnovamento profondo, citando anche qualche “dato” a sostegno della tesi: «Draghi era qualche tempo fa l’Europa, la Bce, ricordiamo le dichiarazioni no-euro di alcuni leghisti di spicco. Adesso la Lega fa parte di questo governo, vogliamo dare un po’ di spazio perché il bruco diventi una farfalla? C’è una metamorfosi nella linea politica della Lega, che però ha ancora delle tracce che devono essere metabolizzate. Ci sono dei segnali di controversia che sono per tenere insieme che rifiuta la presenza al governo».
«L’evoluzione di Salvini con la federazione con Forza Italia, rispetto alle sue origini, è drammatica: è una condizione davvero di metamorfosi», ha aggiunto Gabriele Albertini, che non vede pericoli imminenti per l’ex ministro dell’Interno: «Vedo Salvini minacciato dalla competizione sia all’interno della coalizione, sia all’interno del partito. Ma Salvini è inattaccabile dal punto di vista della leadership, il suo percorso è lucido e coerente».