Dopo aver valutato e poi declinato il ritorno in campo alle ultime amministrative a Milano, Gabriele Albertini ha deciso di riabbracciare Forza Italia. Un riavvicinamento iniziato grazie a un incontro con Letizia Moratti – anche lei tornata azzurra – e seguito dal dialogo con il coordinatore lombardo Alessandro Sorte. Ma non è tutto, come confidato dall’ex primo cittadino a Libero: “I prossimi giorni mi incontrerò con lui, con Guido Della Frera, con Roberto Formigoni. Abbiamo in mente di organizzare qualcosa insieme”.
Albertini si è poi soffermato sui motivi che lo hanno spinto a tornare in FI: “Credo che la volontà e la prospettiva di Antonio Tajani siano quelle di costruire un vero e proprio partito, con i meccanismi che prevedono la convocazione di congressi, il cursus honorum. Per questo voglio dargli una mano”.
Albertini e il ritorno in Forza Italia
Soffermandosi sulla FI delle origini, Albertini ha ricordato la chiamata all’impegno nelle istituzioni delle eccellenze della società: da Giuliano urbani a Piero Melograni, passando per Saverio Vertone. E ancora, i professionisti di livello come Raffaele Della Valle e imprenditori di primo piano. “Tutto questo ha funzionato per un certo periodo di tempo, poi è subentrata la logica della corte, e si è passati dal coinvolgere le eccellenze al coinvolgere le obbedienze. Peraltro obbedienze in molti casi per mera convenienza”, l’analisi di Albertini. L’ex sindaco di Milano ha poi analizzato la direzione politica da seguire oggi: “FI deve continuare a fare quanto già sta facendo, ovvero occupare il suo spazio nel blocco moderato. Sul piano dei contenuti, vedo che sono rimaste le istanze della sua storia, come una visione liberale e garantista, il contrasto a quella parte della magistratura politicizzata. Però ora bisogna riproporre quei criteri ispiratori di selezione della classe dirigente che furono alla base della discesa in campo del 1994. Questa è la sfida più importante”.