Gabriele Corsi dedica un post commovente a tutte le vittime del coronavirus. Dall’inizio dell’emergenza, sono 26.062 i contagiati di cui 2503 deceduti. Non si tratta di semplici numeri, come scrive Gabriele Corsi su Instagram, ma di storie di persone che sono state madri, padri, figli, zii e che si ritrovano a perdere la vita completamente soli, senza avere la possibilità di avere il conforto dei propri parenti. “Era mio padre. Quello della foto un po’ sfocata nei necrologi di ieri. Era mio padre. Lo ricordo con una barba nera nera che mi insegnava a dare calci a un pallone nel parco sotto casa”, scrive Gabriele Corsi lanciando a tutti il messaggio che le persone decedute di cui, oggi, si parla come un numero, potrebbero essere le persone più importanti della nostra vita. “Era mia madre. Quella signora elegante morta da sola in ospedale perché non si poteva entrare. Il dolore più grande. Lei. Da sola. Era mia madre. Che mi faceva posto nel letto grande quando avevo la febbre e mi sembrava, sempre, l’unica cura possibile”, scrive ancora Corsi.
GABRIELE CORSI, DEDICA ALLE VITTIME DEL CORONAVIRUS: “QUELLI CHE PER QUALCUNO SONO VECCHI…”
Gabriele Corsi è stanco di sentire parlare delle vittime del coronavirus come di anziani che avevano altre patologie. Il conduttore, dopo settimane di decessi, lancia l’allarme su Instagram ed esorta tutti a smetterla di considerare i deceduti per coronavirus come di “anziani che avevano altre patologie”. “Quelli che, per qualcuno, sono ‘muoiono solo i vecchi’, ‘sì, ma erano già malati’, ‘ne muoiono molti di più per altre cause’. E, se sei tra quelli, vuol dire che questo, tutto questo, non ti ha davvero insegnato niente”, scrive il conduttore che ha poi pubblicato anche un toccante video. Un omaggio davvero emozionante quello che Gabriele Corsi ha voluto fare a tutte le persone uccise dal coronavirus e che, in poche ore, è diventato virale.