Gabriele Corsi, speaker radiofonico e conduttore televisivo che recentemente tutta Italia ha avuto modo di apprezzare in occasione della finalissima dell’Eurovision Song Contest 2021, che ha visto i “nostri” Maneskin salire sul tetto d’Europa con la loro “Zitti e buoni”, è intervenuto in queste ore sui social network, con particolare riferimento a Twitter, per denunciare un episodio di cronaca che purtroppo ha visto coinvolto suo padre.



Una vicenda raccontata nel poco spazio messo a disposizione per un tweet, con parole tanto incisive quanto sentite, che esortano quantomeno a una riflessione profonda sull’evoluzione negativa vissuta dalla nostra società, a maggior ragione a fronte delle molteplici difficoltà condivise a seguito dello scoppio della pandemia di Coronavirus. Corsi ha raccontato che ieri hanno rubato il portafoglio a mio papà. A parte il gesto (approfittarsi di una persona anziana e in evidente difficoltà), per il quale non ho abbastanza aggettivi dispregiativi… Ma, mio padre, è da ieri che non parla ‘perché si sente in colpa’. Ma non vi fate schifo?”.



GABRIELE CORSI: “NON HO ABBASTANZA AGGETTIVI DISPREGIATIVI”

Gabriele Corsi non si dà dunque pace per il furto subìto dal suo genitore e anche i suoi followers non hanno avuto esitazione alcuna a tal proposito, schierandosi dalla sua parte. C’è, tra questi, chi ha rivelato di avere vissuto vicissitudini analoghe. Ecco un esempio: “Mio padre si allontanò di pochi metri dall’auto nuova. Il tempo di girarsi e gliela portarono via, proprio a lui che le aveva sempre comprate di seconda mano. L’assicurazione non rimborsò e lo incolpò di disattenzione perché denunciò la verità”.



O, ancora: “È accaduto anni fa anche a mia madre. Non se ne faceva una ragione. È rimasta un bel po’ di tempo per riprendersi, addirittura non voleva più uscire… Ma ‘sta gente, dopo che ha fatto un gesto del genere, che cosa prova? Abbraccia papà per me”. Infine, un altro “scippo” recente: “A mio padre ieri hanno rubato il cellulare. Niente di che, se non fosse uno della ‘vecchia scuola’ che non butta nulla, ripara le cose e dà valore a tutto. Adesso è come se gli avessero portato via un braccio”.