La trasmissione Mediaset Zona bianca recentemente si è occupata della questione sicurezza nella città di Milano con un servizio notturno registrato da Gabriele Madala. Quest’ultimo, registrando il servizio sulla criminalità, che vede il capoluogo lombardo primo in Italia per numero di reati rapportati ai residenti, è stato rapinato a due passi dalla stazione Centrale, luogo di degrado per eccellenza di tutta la città. Una notte difficile, quella di cui parla Gabriele Madala, e che per tantissimi residenti di Milano è semplicemente l’abitudine.
Milano città del crimine
I dati, d’altronde, su Milano parlano chiaro, e li espone lo stesso inviato rapinato di Zona bianca, Gabriele Madala. I crimini complessivamente denunciati nel milanese nell’ultimo anno sono stati addirittura 193.749, mentre il Sole 24 Ore parla di 5.985,3 denunce ogni 100mila abitanti. Dopo il capoluogo lombardo si posizionano Rimini (al secondo posto con 5.502,3 denunce ogni 100mila abitanti) e Torino (5.057,1 denunce/100mila abitanti), mentre Napoli si posiziona solamente decima.
Il giro notturno di Gabriele Madala, l’inviato rapinato a Milano di Zona bianca, è partito da San Siro, in cui le occupazioni abusive sono all’ordine del giorno. “Vivere qua vuol dire avere terrore”, racconta un residente che preferisce ovviamente l’anonimato, “avere paura, non sentirsi mai sicuri. Rischi che ti scippano e rischi che le prendi pure perché ci sono anche le baby gang“. Attraversando il quartiere, inoltre, la troupe televisiva di Zona Bianca, capitanata da Gabriele Madala, assiste anche all’arresto di due persone sul marciapiede. A Corvetto una residente racconta al telefono che “ero al lavoro e sono venuti a rubarmi in casa. La polizia non può svolgere il lavoro come deve perché ha le mani legate”, ma preferisce non comparire per un’intervista, forse per paura di qualche possibile ritorsione.
Gabriele Madala e la rapina in stazione centrale
Vicino alla Stazione centrale di Milano, però, la nottata di Gabriele Madala, l’inviato rapinato di Zona bianca, assume tutto un altro aspetto. Sotto i portici incrocia un gruppo di persone sedute a terra che appena lo notano si avvicinano. “Tutto bene? Dove vai?”, chiedono, incalzando poi per sapere se voglia della cocaina. Pochi istanti dopo arrivano altri ragazzi più giovani, che lo circondano. “Oh zio”, “Come stai”, “Zio zio zio”, lo canzonano, girandogli attorno. Il giornalista chiede che lo lascino stare ma improvvisamente si ritrova la mano di uno di loro sul suo orologio, in quattro lo stringono in un cerchio. “È un orologio che vale 30 euro”, ribatte l’inviato di Zona Bianca, Gabriele Madala, “lascialo, lascialo” dice uno dei ragazzi ad un altro, forse notando la telecamera nascosta, che prova a coprire con la sua mano. Il giornalista si divincola e si allontana, ma poco distante, toccandosi in tasca, nota che il suo cellulare è sparito. Il giornalista individua una pattuglia e denuncia i ragazzi, mostrando il video della telecamera e riuscendo a far arrestare tre di loro, mentre quello che ha preso il telefono è sparito.