Reduce dalla vittoria del Nastro d’Argento per la serie “A casa tutti bene”, Gabriele Muccino si è raccontato a tutto tondo ai microfoni de Il Giornale. Il regista è sul set per iniziare la seconda stagione della sua creatura, ma non ha risparmiato stoccate ai detrattori. “La pace l’ho fatta con me stesso perché il primo a stare male ero io”, ha esordito: “Non ho più voluto soffrire: ero stanco non di non vincere, ma di essere totalmente ignorato da un premio come il David. Così ho voluto uscire da quella giuria e stare fuori da questi giochi. E sono molto contento di questo premio”.



Secondo Gabriele Muccino, è finito nel mirino dei suoi detrattori presumibilmente per invidia, considerando che a suo dire “non c’è stato nessun italiano negli ultimi 50 anni che ha avuto un successo come il mio, che ha incassato centinaia di milioni di dollari”.

GABRIELE MUCCINO: “#METOO? A VOLTE SCONFINA NELLA GOGNA”

Gabriele Muccino si è soffermato sul suo periodo negli States, patria del politicamente corretto estremo. Su Instagram lo ha definito un nemico di una visione illuminata, provocatrice e rivoluzionaria, aggiungendo che “c’è un grande fraintendimento tra i diritti civili e una spirale perversa di retorica pericolosa”. Il clima attuale è diventato insopportabile, ha precisato il cineasta, ed è arrivato anche in Italia. E il #MeToo per Gabriele Muccino non ha fornito una grande scossa al mondo maschilista del cinema: “Secondo me non è cambiato nulla e nulla cambierà perché purtroppo le pulsioni umane sono sempre quelle. Il problema è una società che, per paura di vivere, implode, diventa robotica. E che arriva all’abominio della Cancel culture che abbatte le statue e riscrive i film della Disney. O che impone regole nella scelta del cast sulla base delle minoranze. Proprio quell’ondata che io avevo avvertito nel 2005 e che poi è arrivata in Italia. Un meccanismo aberrante che ci riporterà al Medioevo, in un abisso che deve essere fermato”. Non poteva mancare una battuta sul Will Smith, protagonista in negativo agli Oscar per lo schiaffo a Will Smith: “È crollato il tempio nel tempio del cinema. Mi dispiace tantissimo per lui e per la sua carriera”.



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