Gabriele Oriali sarà uno dei protagonisti della serata che la Rai dedicherà al quarantennale del trionfo azzurro in Spagna ai Mondiali del 1982. “Il Viaggio degli Eroi” ripercorrerà l’impresa di una squadra azzurra bersagliata dalle critiche dopo il primo turno e che invece, a partire dalla vittoria contro l’Argentina, riuscì a costruire una delle più mirabili imprese della storia dello sport. Oriali ne fu vera colonna, sostenendo col suo moto perpetuo un centrocampo: un elemento chiave della mediana disegnata da Enzo Bearzot, che doveva essere composta da incursori in grado di aprire i varchi giusti in cui Paolo Rossi potesse inserirsi.



Un piano che non poteva però prescindere da un interditore come Oriali, capace di spezzare il gioco avversario e far ripartire l’azione italiana con grande rapidità. Un piano che trovò il suo perfetto compimento nelle partite contro Argentina, Brasile e anche nella finalissima contro la Germania Ovest, match molto importante dal punto di vista tattico con il ruolo di Oriali che fu fondamentale per impedire sistematicamente ai tedeschi di ripartire, con l’Italia che fu assoluta padrona del gioco al Bernabeu dal primo all’ultimo minuto.



CHI È GABRIELE ORIALI, IL MOTORE AZZURRO

“Una vita da mediano, lavorando come Oriali”, ha cantato in un memorabile verso Luciano Ligabue, grande tifoso interista che ha ricordato il ruolo di Oriali non solo nel Mundial spagnolo ma anche nei tanti anni passati in nerazzurro. Lo stesso Oriali ha poi intrapreso una lunga carriera da dirigente, sia nell’Inter che in campo con la Nazionale: una figura di riferimento che ha sempre portato il suo carisma al servizio della causa azzurra, riuscendo spesso a ricoprire un importante ruolo da mediatore con i calciatori.

Lo stesso Oriali al momento del trionfo dell’Italia dello scorso anno negli Europei vinti in casa dell’Inghilterra, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport le analogie con il trionfo del 1982, momenti che hanno saputo unire tutta Italia nell’esultanza per la maglia azzurra. “La Nazionale è la mia vita, sono anni che vivo il percorso azzurro, prima come calciatore ed ora come dirigente. L’emozione vissuta ad Euro 2020 mi ha fatto rivivere la gioia del 1982,” ha spiegato “Lele”. Le giocate di Conti e i gol di Rossi sono stati fondamentali per la conquista del titolo, ma in molti sono concordi nel considerare Oriali il vero segreto per la compattezza azzurra nella straordinaria cavalcata che ha portato alla conquista del titolo iridato a 44 anni dall’ultima volta.