Gabriella Ferri, la voce di Roma celebrata nella puntata di Techetechetè dedicata alla città di Roma e trasmessa mercoledì 12 agosto 2020 su Raiuno. il programma di video frammenti della Rai è diventato oramai un appuntamento fisso per milioni di telespettatori e questa sera è in buona parte dedicato alla voce di Roma: l’unica ed indimenticabile Gabriella Ferri. La cantante romana è ancora oggi associata alla capitale per via del suo rapporto viscerale con la città.  Del resto la stessa interprete parlando del rapporto con Roma disse a L’interviste romane: “il mio rapporto con Roma è viscerale, essenziale, inviolabile, perché è la mia città nativa. Se mi guardo allo specchio non vedo me, vedo Roma, i suoi colori, i tetti, questo incastro di vicoli, di piazze, un bellissimo mosaico. Per me Roma è un bellissimo merletto, fatto a mano, dagli angeli, nelle notti di sonno sereno…”. In realtà c’era un quartiere a cui più di altri era legatissima: “Testaccio , il monte dei Cocci. Io sono nata proprio qui, a Testaccio, che è un quartiere romano per eccellenza, dove ci fu la prima partita di calcio, con la prima vittoria mondiale di calcio, nel ’64, dove c’era il Mattatoio detto anche “l’ammazzatora”.



E’ un quartiere molto particolare con questa chiesa di S. Maria Liberatrice, dove io sono stata battezzata, dove ho fatto la prima comunione e tutti i sacramenti del cattolicesimo”. La Ferri, sempre nell’intervista disse: “sono nata in piazza S. Maria Liberatrice 18, interno 31, III piano, nel 1942, di settembre, segno Vergine, discendente Sagittario… Questa chiesa non è antica, forse è dell’inizio secolo, mentre il quartiere è di fine 1800, inizio 1900 ed è un po’ felliniano, povero Fellini, che ogni tanto lo si riporta per favorire le nostre immagini, con tutto il rispetto e l’ammirazione, perché è stato un grande padre per me, un grande amico. Dicevo che Testaccio è un po’ felliniano perché è semivuoto, c’è un silenzio particolare, la gente ama starsene nei cortili o sui ballatoi…”.



Gabriella Ferri canzoni: da “Sempre” a “Dove sta Zazà”

Una carriera unica e straordinaria quella di Gabriella Ferri che con la sua voce ha fatto emozionare e cantare tutta Roma e non solo. Come dimenticare la profondità di un pezzo come “Sempre” oppure l’ironia di “Dove sta Zazà?”. Impossibile non nominare il suo nome e cominciare a canticchiare una di quelle canzonette romane che sono ancora oggi amatissime non solo nella regione, ma in tutta Italia. Un talento unico che ha conquistato critica e pubblico per il suo essere schietta, sincera, diretta e per l’appunto viscerale proprio come è la città di Roma. “Il criterio con cui scelgo i pezzi musicali, è lo stesso che mi ha sempre guidato: l’istinto” disse la Ferri durante una delle poche interviste rilasciate alla stampa. Un rapporto diretto anche con il suo pubblico visto che la cantante si è sempre concessa senza freni come ricordava: “il mio contatto con la gente scatta quando mi do completamente, perché se non  lo facessi sarei la peggior cantante del mondo”.



Artista di raro talento aveva una grande passione per Pasolini al punto che raccontò “quando abitavo a Campo de Fiori, ogni volta che vedevo Pasolini cenare nel ristorante sotto casa, fingevo che mi fosse finito il pane e uscivo”, mentre su Anna Magnani disse “è stata l’unica persona alla quale ho permesso di darmi una pacca sulla spalla, che è una cosa che detesto.Io sono pigra e impaziente”.