Gabry Ponte è il nome con cui Gabriele Ponte, protagonista a Battiti Live. L’artista si è fatto conoscere nel mono della discografia e non solo. Infatti esordisce nel 1993 ad appena venti anni come disc jockey e prosegue come produttore discografico, conduttore radiofonico ed opinionista televisivo. Nel 1999 è il momento della carriera da cantante, o meglio, la carriera come membro del gruppo Eiffel 65 con il singolo Blue che svetta in cima alle classifiche e fa ballare un’intera generazione, oltre che ottenere la nomina per il Grammy Awards come miglior artista dance dell’anno. Prosegue la carriera con il gruppo fino al 2004, anno in cui esce il suo primo album da solista che contiene il singolo Figli di Pitagora.



Oggi, dovendo fare un bilancio di questo 2019, sicuramente si può dire che per Ponte sia stato un anno davvero importante. A marzo è stato segnato dal grave lutto della morte del padre, annunciata dallo stesso Gabry sui social, nei quali augurava a suo padre un buon viaggio. Per Ponte suo padre è stata una figura importantissima che lo ha aiutato a realizzare tutti i suoi sogni. Non si è fatto abbattere da questo lutto e ha iniziato subito a lavorare ad un nuovo album che promette grandi collaborazioni.



Gabry Ponte, Battiti Live 2019: un estate piena di sorprese

L’estate del 2019, come tante altre estati, è per Gabry Ponte, ospite a Battiti Live, terreno fertile per canzoni destinate ad entrare nella storia della musica italiana e non solo. Con il nuovo singolo Il Calabrone, promette, insieme ad Edoardo Bennato e alla star di amici Thomas, di far ballare tutti nelle afose serate estive. Il produttore afferma che la sua collaborazione con Bennato sia nata dalla forte stima nei suoi confronti. Infatti, proprio Bennato sembra essere uno dei cantautori preferiti di Ponte. L’idea di inserire all’interno del progetto un artista giovane sorge dopo e di Thomas, Ponte ha subito apprezzato la vocalità. Il mix dei due artisti è apparso, fin da subito, un connubio perfetto in grado di dare entusiasmo e spicco al pezzo.



Tra i motivi di vanto di Ponte troviamo sicuramente la capacità di essere un artista trasversale che ha fatto ballare generazioni diverse. Ci sono i ragazzi di quand’è uscito “Blue”, vent’anni fa, che oggi sono padri e portano i figli ai suoi concerti, trasformando questi momenti in pretesti di aggregazione e di festa allargata. Una festa che, come tale, specifica lo stesso Ponte, non deve essere in alcun modo rovinata da episodi come lo spray al peperoncino. L’artista, in un’intervista, si riferisce chiaramente a quanto avviene ultimamente nei club che lui stesso è abituato a frequentare.

Il featuring con Myss Keta