GABRY PONTE PROTAGONISTA A ‘BATTITI LIVE’ 2023

Ci sarà anche Gabry Ponte sul palco di “Battiti Live”, la kermesse musicale itinerante diventata oramai negli anni un appuntamento fisso dell’estate dei concerti in Italia: e nel secondo appuntamento televisivo su Italia 1 dello show condotto da Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri, questa sera di scena nella prestigiosa cornice di Bari, della ricca line-up di ospiti farà parte pure il 50enne disc jockey e produttore discografico torinese che da poco è tornato con l’ennesimo singolo di una carriera lunghissima e che per il diretto interessato rappresenta la sesta uscita sul mercato in questa prima metà di 2023.



Da poco cinquantenne e con 25 anni di carriera oramai alle spalle (che festeggerà nel gennaio 2024 ripercorrendola con un grande concerto-festa al Forum di Assago), Gabry Ponte rappresenta non solo uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero (la menzione di “Blue”, l’immortale hit degli Eiffel 65 da parte di Elon Musk la dice lunga…) ma anche uno dei più ascoltati sulle piattaforme di streaming musicale se è vero che condivide questo podio tricolore coi Maneskin e i Meduza. Già annoverato nella Top 100 dei Dj mondiali nel 2014 e con un ricco palmares di premi e anche collaborazioni, da poco il conduttore radiofonico torinese è tornato lo scorso 26 maggio col nuovo singolo “One by One”, un progetto realizzato assieme alla producer Hosanna , in cui c’è anche la collaborazione di Kristine Bogan, cantautrice e vocalist di base a Berlino.



GABRY PONTE, GLI INIZI TRA L’UNIVERSITA’ E LA HIT NATA IN UN SOTTOSCALA…

E, in attesa di assistere all’esibizione di Gabry Ponte a “Battiti Live” possiamo fare un salto indietro di qualche settimana quando il diretto interessato ha concesso un paio di interviste molto interessanti in cui, in occasione dei 50 anni, ripercorreva non solo gli esordi ma ha raccontato pure qualche curioso aneddoto sulla genesi di “Blue”, il brano-manifesto di un’epoca e che ebbe grande successo negli Anni Duemila prima di continuare a vivere ancora oggi grazie a innumerevoli remix. Tra tutti basti pensare alla versione fatta da Bebe Rehxa assieme al leggendario David Guetta, cosa che ha inorgoglito lo stesso Ponte. “Ogni due-tre anni puntualmente arriva un altro artista che ha avuto un’idea: Guetta è stato l’ultimo, secondo me è una cosa molto bella, permette alla musica di essere tramandata” aveva raccontato a Radio Deejay a proposito dei tanti remix. Intervistato invece dal ‘Corriere della Sera’, aveva raccontato non solo di come era nata “Blue” ma pure dei suoi primi anni da dj-studente.



“25 anni fa non avevo la più pallida idea di come sarebbe stata la mia vita: ancora non avevo fatto ‘Blue’ e frequentavo l’università: facevo Fisica, davo esami studiando di notte mentre mettevo i dischi. Non l’ho finita perché poi siamo andati in giro per il mondo, ma mi piaceva molto, al liceo mi ero intrippato con gli acceleratori di particelle e tuttora quando ho tempo mi leggo gli articoli del Cern” aveva ammesso Gabry Ponte che all’epoca non immaginava il successo che avrebbe avuto e non aveva dj superstar da prendere a modello come accade oggi. “Sono andato via di casa a 18 anni, mi piaceva andare in discoteca e non volevo rendere conto a nessuno. Per mantenermi facevo il dj in un club lavorando quattro sere a settimana fino alle cinque di mattina, quindi per forza di cose mi portavo i libri e fra un disco e l’altro facevo le equazioni differenziali”. E poi ecco “Blue”: “È nata in un sottoscala: eravamo nello studio di Massimo Gabutti, il mio primo mentore, a Torino. Lui metteva insieme giovani musicisti, cantanti e dj e li faceva collaborare. Facevamo dischi tutto il giorno. Una volta ci siamo trovati noi tre, io Maurizio Lobina e Jeffrey Jey, in questo sottoscala nel piano interrato, ed ecco il brano in due giorni, senza aspettative”.