La danzatrice classica Gaela Pujol ha vinto la sua battaglia contro il celebre Eric Vu-An, direttore artistico del balletto dell’Opéra di Nizza. Due anni dopo la sua denuncia, il tribunale amministrativo di Nizza ha annullato la decisione di non rinnovarle il contratto. La donna accusò Vu-An di averle stroncato la carriera dopo che gli annunciò la gravidanza. “Non ho fatto niente di male, ho solo avuto un bambino”, racconta la ballerina, come riportato dal Corriere della Sera. E ripensando al momento in cui gli diede la notizia della gravidanza, aggiunge che la accolse “con evidente fastidio”. Infatti, quando tornò a lavorare le affidò subito il ruolo di protagonista nel Don Chisciotte, “un balletto estremamente duro e tecnico, che richiede una forma perfetta e lunghe prove”. A lei però furono concessi 15 giorni per prepararsi al debutto. “Ho provato a dare il massimo, ma una sera ho avuto un malore per la troppa fatica e sono stata portata d’urgenza in ospedale con l’ambulanza”. Quando tornò dopo il parto fu raggiunta da diversi commenti offensivi da parte del direttore artistico, che la definiva “fuori forma”, col “ventre ancora troppo grasso”, “il fisico troppo tondo” e il “corpo difforme”.



GAELA PUJOL “CACCIATA PERCHÉ DIVENTATA MAMMA”

Gaela Pujol non è l’unica ballerina ad aver ricevuto questo atteggiamento. Ce ne sono altre quattro non riconfermate dopo la gravidanza. Eric Vu-An dal canto suo si è difeso parlando di legittime esigenze artistiche. “Lo spettacolo ha bisogno che tutti i membri della troupe siano al massimo della condizione e la direzione artistica ha il compito, prima di tutto, di giudicare ogni giorno ciascuno quanto al fisico, alla tecnica, e al coinvolgimento”. Un’altra ballerina, contattata da Mediapart, ha raccontato invece di essere aver abbandonato il corpo di ballo perché il direttore l’aveva obbligata a portare una fasciatura sul ventre. “Durante le prove mi imponeva una scena dove dovevo cadere con lo stomaco al suolo, fino a 15 volte di fila”. Gaela Pujol ora dopo la vittoria in tribunale non verrà automaticamente reintegrata nel corpo di ballo. Ma dopo due anni di battaglia legale, è stata riconosciuta “vittima di discriminazione in virtù della sua gravidanza e della sua maternità”. Per il reintegro servirà una nuova decisione, in questo caso del municipio, che però potrebbe dare ragione al direttore artistico e decidere di pagare un indennizzo alla ballerina.

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