Gaetano Curreri è sicuramente uno degli amici più cari di Vasco Rossi, il rocker di Zocca protagonista dell’evento musicale “Vasco – La tempesta perfetta” in onda mercoledì 1 luglio 2020 in prima serata su Raiuno. Il leader degli Stadio ha rilasciato un’intervista a dire.it in cui ha parlato del delicato momento della musica italiana: “il nostro mondo deve ripartire ci sono persone a casa che non lavorano da mesi” – ha precisato il cantautore che parlando dei lavoratori del mondo dello spettacolo ha detto – “bisogna tenere alta l’attenzione anche su questo dateci regole certe, abbiamo bisogno di ripartire. Non tanto per noi artisti, ma per chi lavora con noi: collaboratori, facchini, autisti, che ogni estate si fanno 40-50 concerti”.



Il cantautore ha poi sottolineato: di essere pronto a tornare da cantare dal vivo “io andrò dappertutto: chi mi chiama, vado. Vado anche a casa della gente a suonare. Ma bisogna girare la chiave e riaccendere il motore”.  Il cantante degli Stadio non ha dubbi su quello che sarà il futuro del mondo della musica dal vivo: “dateci regole chiare: bisogna girare la chiave e riaccendere il motore”.



Gaetano Curreri concerto per l’ospedale di Bologna

Gaetano Curreri è pronto a ripartire. Il leader degli Stadio dopo aver realizzato il video di “Voi come noi”,  è stato protagonista di un concerto speciale sul tetto del padiglione 23 del Sant’Orsola di Bologna; un evento live pensato per raccogliere fondi per gli ospedali di Bologna, Catania e Siracusa. “E’ la nostra festa del ringraziamento, anche se non ci sarà il tacchino” ha raccontato il leader degli Stadio che per questo speciale concerto ha voluto emulare i Beatles “la nostra manager ha avuto l’idea del concerto sul tetto- racconta Curreri- sembrava una follia e non è stato facile organizzarlo. Ma è un modo anche per girare la chiave e riaccendere il motore della musica, dire che si può tornare sul palco a suonare e far emozionare le persone”. Un concerto che Curreri ha descritto come “un gesto di affetto verso gli operatori sanitari dal punto di vista motivazionale serve molto di più di tante altre dimostrazioni”.

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