Gaetano Manfredi è juventino. Chissà se il neocandidato sindaco dell’alleanza PD-5 stelle-Leu, avrebbe mai immaginato che quel “Io tifo Juventus”, detto nel mezzo di una famosa intervista a “Un giorno da Pecora” andata in onda il 10 gennaio 2020, avrebbe attirato su di lui, un anno e mezzo dopo, le antipatie dei cittadini napoletani. L’intervista era stata rilasciata in occasione della sua nomina a ministro e quindi, fin lì, tutto bene. Oggi Gaetano Manfredi, infatti, non è più un “semplice” ministro. Oggi Manfredi è il candidato sindaco dell’ala PD-Leu-5 stelle a Napoli. Aver dichiarato quindi, con tanta leggerezza, di tifare i bianconeri si è rivelata una scelta decisamente maldestra ed è stato in altre parole come confessare l’inconfessabile. Forse era solo uno sfogo, o forse un pensiero ad alta voce, chi può dirlo. Certo è che il coming out fatto dal neo candidato DEM in quel lontano 10 gennaio 2020 e riaffiorato oggi per via dei social (che nulla dimenticano), gli si è rivoltato contro come un boomerang che lo ha colpito in pieno viso. Per usare una metafora calcistica, quella dichiarazione si è rivelata un incredibile autogol. Adesso, in un Paese come l’Italia, dove o si è juventino o si è anti-juventino, una frase di questo genere sarebbe stata già “grave” in qualsiasi ambiente non celebrativo dei bianconeri. Se però lo era altrove, avere sulla coscienza quelle parole quando si è candidati a Napoli l’effetto suscitato non poteva che assomigliare ad una supernova che ha travolto tutto e tutti. La squadra partenopea, ancora si lecca le ferite per l’abbandono (o il tradimento come lo chiamerebbe un tifoso) di Gonzalo Higuain, nome che oggi nella terra del fuoco è sinonimo di tradimento al pari del personaggio politico Giuda. Il calcio infiamma gli animi, questo si sa.



Lo sa bene anche Giuseppe Cruciani, noto conduttore del programma radiofonico “La Zanzara” che, per aver criticato le scelte del signor Auriemma, ha dovuto fare i conti con centinaia di insulti (sopportati grazie alla capacità caratteriale di teflon del conduttore, noto per reggere anche gli insulti più accesi) che hanno finito per intasare le linee telefoniche di Radio24. Il candidato Gaetano Manfredi ha fatto la sua mossa e questo, per la sua candidatura, potrebbe avere un ritorno che definire negativo sarebbe un eufemismo. Ma non solo. Nel lasciarsi andare a questa folle confessione (non perché sia folle tifare la Juventus, ma perché lo è dirlo quando si è candidati a sindaco di Napoli) lascia intendere qualcosa di più. Il suo programma politico infatti, fa sembrare la sua “confessione” alla trasmissione “Un giorno da pecora” il minore dei mali. Si parla da un lato di un tifo poco raccomandabile e dall’altro di un programma come sindaco che prosciugherebbe le tasche dei cittadini napoletani. Insomma, non bastava l’ardita confessione calcistica che già aveva posto in cattiva luce il candidato. Sarà stata una sua idea? Oppure qualcuno del suo entourage lo ha mal indirizzato? Ormai il passo falso è fatto e il candidato dovrà stare attento a non commetterne altri. Con il calcio insomma non si scherza. E se si è a Napoli, poi…



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