Le elezioni comunali a Napoli sono alle porte, Gaetano Manfredi – sostenuto da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle – è il grande favorito. Intervenuto ai microfoni di Avvenire, l’ex ministro dell’Università ed ex rettore della Federico II ha voluto lanciare un appello ai sindaci del Sud: scrivere un Patto di contrasto alla povertà educativa.



Gaetano Manfredi ha acceso i riflettori sulla pandemia e, soprattutto, sui suoi effetti nel mondo del lavoro. Il candidato sindaco partenopeo ha messo in risalto la necessità di elaborare risposte concrete per coloro che hanno subito gravi conseguenze dagli effetti del virus: «La vera sfida che abbiamo tutti di fronte sul piano politico ed istituzionale – governo centrale, Unione Europea, Regioni e Comuni – è saper coniugare la necessaria ripresa dell’economia reale con la riduzione delle diseguaglianze sociali, ampliate come detto dalla pandemia tramutatasi ormai in una sindemia». Manfredi ha invocato nuove politiche di welfare per Napoli, con protagoniste le forze sane della città per «far “vivere” i diritti primari delle persone, troppo spesso ignorati in questi anni».



GAETANO MANFREDI: “SERVE PATTO DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ EDUCATIVA”

Gaetano Manfredi ha poi sottolineato che è possibile riequilibrare il rapporto tra sviluppo e recupero delle fasce sociali più colpite dal Covid attraverso il Recovery Plan, fondamentale per imprimere quel cambiamento che parte della società chiede alla politica: «Mi sento di lanciare una proposta a tutti i candidati a sindaco delle città del Sud: scriviamo insieme un Patto di contrasto alla povertà educativa, che costituisce il vero problema che attanaglia il Mezzogiorno. Possiamo e dobbiamo costruire un sistema di welfare che metta insieme la programmazione degli enti pubblici con le iniziative dei soggetti privati per innescare un percorso virtuoso. Sanità, scuola e politiche sociali, sono settori strettamente legati tra di loro: ragioniamo quindi sulle linee di intervento e finanziamento utili a ridurre i divari sociali, economici, territoriali». Gaetano Manfredi ha poi rimarcato che associazioni, Terzo settori e oratori rivestono un ruolo determinante in questo piano, ma qualcosa deve cambiare: «Chi governa deve assumersi la responsabilità di agire da regia programmatoria mettendo in rete tutte le esperienze che sui singoli territori sono prossimi a chi soffre».

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