Uno dei numerosi dossier divisivi per il governo è quello legato alla riforma della giustizia, riflettori accesi in particolare sulla riforma della magistratura. Intervenuto ai microfoni de Il Dubbio, il professore Gaetano Pecorella ha affermato di sostenere la proposta di Luciano Violante di un’Alta Corte di giustizia



L’ex presidente dell’Unione delle Camere Penali, nonchè parlamentare di Forza Italia, ha spiegato che la proposta di Violante metteva d’accordo molti giuristi: “Unire nel Csm la parte amministrativa con quella disciplinare significa mettere in mano alla maggioranza degli strumenti che possono incidere in modo determinante su cariche molto importanti, come quella del Procuratore capo di Roma. Sicuramente quindi la proposta è la strada giusta: non ci può essere coincidenza tra la parte amministrativa e quella disciplinare, perché entrambe si inquinano a vicenda”.



GAETANO PECORELLA: “PARLAMENTO RIACQUISTI LA SUA AUTONOMIA”

Gaetano Pecorella preferirebbe solo giudici e giuristi insigni per comporre l’Alta Corte, che troverebbe comunque l’opposizione della magistratura. Per questo motivo, ha spiegato, è tempo che il Parlamento acquisti la sua autonomia, puntando su una riforma costituzionale: “Tuttavia siamo consapevoli che da noi questo tipo di riforme sono difficili da fare perché abbiamo un partito che finisce per mettersi di traverso ogni volta che si toccano i magistrati. Quindi oggi non ci sono le condizioni politiche, ma si tratta di una questione che va portata avanti e maturata nel Paese. E va spiegata ai cittadini”.



Gaetano Pecorella s’è poi soffermato sulla riforma della giustizia targata Marta Cartabia, in particolare sulla mediazione della Guardasigilli sul penale: “Io sono contrario per quanto riguarda la giustizia a qualsiasi forma di compromesso. Ritengo che questa riforma, soprattutto per quanto concerne l’improcedibilità, sia una pessima riforma, che un tecnico del diritto non potrebbe mai condividere”.