Gaetano Pedullà protagonista di vivaci scontri nel corso dell’appuntamento di ieri con Zona Bianca, tema del contendere il caso di Ciro Grillo
. «Lo stupro e qualunque tipo di violenza sulle donne sono un orrore. Poi entriamo nella vicenda, che ha tre aspetti: giudiziario, politico e di costume», ha esordito il direttore de La Notizia, per poi iniziare a difendere a spada tratta il figlio di Beppe e i suoi amici: «Ad oggi non c’è una richiesta di decisione da parte dei magistrati, sono indagati ma non imputati: non c’è un processo da cominciare…».
«Evidentemente i documenti emersi in questi due anni non consentono ai magistrati di avere chiarezza rispetto a quello che è avvenuto quella sera», ha aggiunto Gaetano Pedullà, lasciando inoltre intendere che i genitori della ragazza mentirebbero sul video. Poi dal punto di vista politico, ha sottolineato: «Beppe Grillo non fa quel video perché ad un certo punto vuole creare il caso mediatico, ma perché da due giorni tutti i giornali stavano riportando integralmente la posizione dell’accusa». Non è tardata ad arrivare la frecciatina di Sansonetti «Sono diventati tutti garantisti, bisogna applaudire, evviva sia per lui che per Travaglio». Durissimo Gaetano Pedullà: «Sansonetti, lei ha parlato tantissimo dicendo tante cretinate da tutte le parti».
GAETANO PEDULLÀ FURIA A ZONA BIANCA
Molto vicino al Movimento 5 Stelle, Gaetano Pedullà si è schierato al fianco di Beppe Grillo, ma ha anche tenuto a precisare: «Nel video Grillo non dice mai che le donne devono essere stuprate, il M5s ha creato il Codice rosso ed ha dato una grande mano. Le donne del M5s hanno preso tutte le distanze da alcune interpretazioni, come Raggi e Appendino: hanno spiegato che non si può strumentalizzare o mettere in dubbio la dignità delle donne». Un’uscita del giornalista ha mandato su tutte le furie gli ospiti di Zona Bianca: «In quel video si vedono dei comportamenti sessuali disinibiti che io disapprovo, ma che esistono: dobbiamo fare un grande lavoro di educazione dei nostri giovani». Durissimo Gianluigi Nuzzi: «Lei sta delirando, Pedullà». Un’altra bordata di Pedullà è arrivata poco dopo: «L’ipotesi che i giovani coinvolti chiedano il rito abbreviato non significa una ammissione di colpa, perché lo sconto della pena attiene al patteggiamento. Il rito abbreviato è un vero e proprio processo». Ancora Nuzzi lo ha stroncato: «L’abbreviato riduce di un terzo la pena, fa la supercazzola, abbia pazienza». Una polemica che non si è fermata: «Si vergogni, c’è la vita delle persone in gioco e lei parla di supercazzola. Come si permette? Si vergogni, è una vicenda grave e triste, lei parla di supercazzole. Che schifo». Un altro passaggio di Gaetano Pedullà ha fatto irritare parecchio Sabrina Scampini: «Come si permette a dire che c’è una ragazza che si diverte con quattro ragazzi, si vergogni». Questa la difesa del direttore de La Notizia: «Lei non sente, perché non c’è più sordo di chi non vuole sentire». Clicca qui per il video.