Tra referendum sulla giustizia e ddl Zan, Gaetano Quagliariello a 360° ai microfoni di Tg2 Post. L’ex ministro delle riforme costituzionali ha esordito parlando dei sei quesiti promossi da Lega e Radicali: «Penso che questa volta il referendum torna ad essere utilizzato in maniera propria. In Italia è stato utilizzato molto spesso per arrivare a costituire grandi minoranze, ma il referendum è uno strumento integrativo della democrazia rappresentativa».



Gaetano Quagliariello ha successivamente messo in risalto: «Il referendum serve a sollecitare la democrazia rappresentativa e soprattutto è uno strumento trasversale, che deve tagliare i partiti. Non c’è dubbio che serva una riforma della giustizia, molti punti di questo referendum li avevo scritti insieme ai saggi tanti anni fa: con il sostegno di centinaia di migliaia di cittadini ce l’avrei potuta fare».



GAETANO QUAGLIARIELLO SUL DDL ZAN

Il dibattito politico degli ultimi giorni è legato soprattutto al ddl Zan, Gaetano Quagliariello ha le idee chiare: «Il voto segreto è previsto in questa materia e ci sarà, è molto facile che si produca uno schieramento trasversale. Una legge che ha un contenuto penale deve punire dei reati, ovvero violenza, discriminazione e insulti. Ma non possono esserci cose che fanno riferimento a un programma pedagogico e stabilire che cos’è la sessualità: sono discussioni culturali sulle quali ci divideremo e sono temi che segneranno il secolo». Gaetano Quagliariello ha poi tenuto a rimarcare: «Per questo tante femministe e lesbiche sono contrarie a questa legge: se la liquidità è fluida, molti diritti conquistati verranno persi, pensiamo alla presenza delle donne nelle liste. Si potrà tornare indietro come sta accadendo in alcuni Paesi, tant’è vero che alcuni Paesi ci stanno ripensando. Perché dobbiamo dividerci se un accordo sulla sostanza potremmo trovarlo in cinque minuti?».

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