Una clamorosa gaffe, quella andata in scena oggi nel corso del programma di Rai2, L’Italia che fa, condotto da Veronica Maya nel primo pomeriggio. Il nuovo programma che ha preso il via da alcuni giorni si pone l’obiettivo di raccontare le storie belle che arrivano dal nostro Paese, da nord a sud, dove non mancano le storie di solidarietà che giungono da un periodo alquanto buio, come quello vissuto dalla nostra Italia a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Tra le storie bellissime raccontate dalla padrona di casa Veronica Maya, che torna ad avere un programma tutto suo, anche una che giunge da Napoli, cuore pulsante della Campania ma che per un grossolano errore geografico si è ritrovata suo malgrado in un’altra Regione, precisamente nel Lazio. “Dove mi porti? Ah bhe, Napoli… Lucio Dalla… Andiamo a Napoli, in Campania, ci siamo stati anche negli altri giorni”, ha commentato la conduttrice  introducendo la storia sulla quale si sarebbe poi concentrata a breve. A fare da sfondo musicale la canzone Caruso, simbolo della discografia di Dalla, bolognese ma innamorato del Sud e della Campania.



GAFFE A L’ITALIA CHE FA: NAPOLI È NEL LAZIO

Tutto sembra filare liscio fino alla gaffe clamorosa che pone Napoli, con tanto di cuore non nella sua Regione, la Campania, bensì nel Lazio. E’ quanto emerge dalla grande cartina geografica alle spalle di Veronica Maya, che pone il capoluogo campano proprio all’altezza di Santa Marinella, poco distante da Civitavecchia e poco più a nord rispetto a Roma. Se la Maya non si è accorta dell’errore, ci hanno pensato gli utenti che sui social hanno prontamente commentato in maniera impietosa ed a tratti ironica: “Che figura di merd*”, ha tuonato qualcuno puntando il dito contro il servizio pubblico. “E poi criticano Salvini per l’Etna”, dice un altro utente su Twitter, dove ne è nato un vero e proprio dibattito sotto al video che vi proponiamo in fondo alla pagina. “Secondo Di Maio Matera sta in Puglia quindi pensa un po’”, dice un altro utente. Qualcuno più sconfortato protesta: “Ma stiamo davvero a questi livelli? Le regioni si imparano in quarta elementare”. Ma spazio anche all’ironia: “Adesso che siamo nel Lazio finalmente, vogliamo andare a vedere questo famoso Vesuvio (semi cit. Totò)”.



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