Paura per le condizioni di salute di Gaia Lucariello, la moglie 38enne di Simone Inzaghi, ricoverata all’Istituto Spallanzani di Roma a causa del Covid. Solo lo scorso mercoledì l’imprenditrice aveva annunciato di essere positiva, come il resto della sua famiglia. Nel pomeriggio di venerdì scorso, però, la donna sarebbe stata trasportata in ambulanza presso lo stesso ospedale dove si trova attualmente ricoverato anche Daniele De Rossi, anche lui a causa della positività al Covid. A far accendere il campanello d’allarme, una forte tosse che ha fatto subito temere al rischio di poter avere in corso una polmonite. Da qui la decisione di procedere con il ricovero.



I medici, come spiega il quotidiano Il Messaggero, avrebbero rassicurato rispetto alle sue condizioni di salute, ma nonostante questo la 38enne viene tenuta sotto osservazione in ospedale al fine di poter monitorare da vicino la situazione ed eventualmente intervenire con tempestività.

GAIA LUCARIELLO, MOGLIE SIMONE INZAGHI RICOVERATA PER COVID ALLO SPALLANZANI

Lo stesso Simone Inzaghi, tecnico biancoceleste e marito di Gaia Lucariello, è positivo al Covid ma come riferisce Il Fatto Quotidiano nell’edizione online non avrebbe manifestato sintomi particolari. Come riporta Il Gazzettino, invece, i sintomi della donna sono stati molto più gravi. Oltre alla forte tosse al punto da farle mancare l’aria anche un bruciore allo sterno che si irradiava sino alla gola, tale da far parlare di una sospetta polmonite. Era stata proprio Gaia, nei giorni scorsi, in una intervista a Il Messaggero a parlare della sua condizione, prima del ricovero: “Per cinque giorni, io e il mio piccolo Andrea di 8 mesi ci siamo sottoposti a test risultando negativi, poi il 7 aprile col molecolare ho finalmente scoperto di essere positiva. Sto male, guai a considerarla una banale influenza”. Nelle ultime ore però le condizioni di lady Inzaghi sono peggiorate ed il marito, dopo un consulto con alcuni medici della Lazio, le ha suggerito di sottoporsi a ulteriori esami di urgenza per scongiurare eventuali complicanze.



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