Cosa è successo a Gaia Randazzo? Lo scorso 10 novembre si era imbarcata su un traghetto da Genova destinazione Palermo, ma nel corso della traghettata la ragazza, 20enne, è letteralmente scomparsa. Le forze dell’ordine hanno setacciato palmo palmo l’imbarcazione dove Gaia era salita assieme al fratello, giungendo alla conclusione che la stessa giovane si fosse suicidata. A far propendere per l’estremo gesto, un messaggio, ultimo, scritto dalla stessa Gaia Randazzo al fidanzato: «Ti amo, addio, perdonami», ma secondo i genitori tali parole non confermano che la loro figlia si sia buttata in mare.
«Gaia ci aveva detto di aver lasciato il suo ragazzo – raccontano Angela e Rocco, entrambi siciliani di origine ma trasferitisi in Lombardia 30 anni fa – ci raccontava tutto. Si vedevano da 4 mesi, era poco più di una amicizia. Non ne soffriva, non era depressa, era stata lei a chiudere». La madre non ha perso le speranze di ritrovarla: «Finora ci ha sentiti la polizia marittima di Palermo, ma alle domande che abbiamo fatto nessuno ha dato risposta».
GAIA RANDAZZO, I GENITORI: “VORREMMO VEDERE I FILMATI DELLE TELECAMERE”
La famiglia ha deciso di affidarsi ad un legale, Aldo Ruffino per provare ad indagare più a fondo sull’accaduto: «Vorremmo visionare le telecamere della nave — spiega ancora la mamma di Gaia Randazzo, come si legge sul Corriere della Sera —. Ma non c’è stato detto se ce ne fossero e se fossero funzionanti. Né, da quel che sappiamo, qualcuno ha interrogato i passeggeri e il personale». I genitori sono assolutamente convinti che Gaia Randazzo non si sia suicidata: «Progettava di prendere la patente, aveva finito il corso da estetista e cercava lavoro, sognava di andare dalla nonna e di poter mangiare le arancine che adorava».
«Una persona che ha scelto di morire si comporta così? E poi se avesse avuto problemi gravi ne avrebbe parlato, si confidava con noi e con i fratelli, aveva mille amiche. Anche loro sono incredule, chi la conosceva sa quanta voglia di vivere avesse». Angela Randazzo ricorda come «Ci risultano casi di aggressioni sulle navi e strani episodi che hanno avuto come vittime giovani donne. Rivolgiamo un appello a chiunque era a bordo e potrebbe aver visto qualcosa. Ogni particolare è importante».