Cosa è successo a Gaia Randazzo?
Sono circa le 20:30 del 10 novembre quando Gaia Randazzo e il fratello Matteo si imbarcano da Genova per andare in Sicilia a trovare la nonna. Hanno i posti riservati in poltrona, lei si sente male e si allontana, il fratello si addormenta e al suo risveglio la ragazza di 20 anni era scomparsa, non si sa nulla di dove sia finita ma ci sono lo zaino, il giubbotto e tutte le sue cose. Dopo le ricerche da parte del fratello, allerta la capitaneria della nave e scatta l’allarme, le ricerche non portano a nulla e si trova solamente la sua felpa su un ponte della nave.
Angela Palazzolo, la madre di Gaia Randazzo è stata intervistata da Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele. “Matteo si è addormentato attorno a mezzanotte”, racconta, “attorno alle 2 di notte una signora dice che la felpa sulla ponte 9 della nave non era legata allo schienale della poltrona, mentre un’altra signora che porta a spasso il cane alle 5 aveva visto la felpa di Gaia legata con due nodi sullo schienale della poltrona sul ponte nove”. Il fratello si sveglia attorno alle 6 e non trova la sorella, inizia a cercarla e trova solo la felpa di Gaia sul ponte “legata con le maniche stretta sullo schienale”, facendo pensare che si trattasse di un modo per non farla volare via.
Gaia Randazzo: “Sulla nave c’erano dei passeggeri molesti”
La vicenda legata alla scomparsa di Gaia Randazzo risulta essere piuttosto intricata e particolare, gli inquirenti pensano al suicidio, ma indagano l’ipotesi di “istigazione al suicidio“, circostanza che porta a pensare che qualcuno abbia partecipato direttamente al suicidio della ragazza. Inoltre, loro erano sul ponte 5 “quindi ci chiediamo in tutto questo passaggio dal ponte 5 al 9 come c’è arrivata, dove stavano le telecamere? Una accesa doveva esserci. Doveva fare 4 piani, non ci sono telecamere in 4 piani?” si chiede la madre a Storie Italiane.
Aldo Ruffino, legale della famiglia di Gaia Randazzo ha confermato che “respingiamo con forza l’ipotesi di un gesto estremo di Gaia, non solo per un motivo affettivo, ma perché i comportamenti di Gaia nei giorni precedenti e lo stesso giorno non sono compatibili con qualcuno che pensa al suicidio. Studiava per la patente, aveva preso il traghetto per andare dalla nonna, non vedeva l’ora di andare a mangiare le arancine, si è scattata le foto simpatiche con il fratello, non è una persona che pensa al suicidio. Una persona che vuole suicidarsi non pensa a legare la felpa, questa circostanza sembra più un depistaggio. Non sono stati rilevamenti sulla felpa, ma è stata consegnata ai genitori al porto”.
“Temiamo”, conclude l’avvocato della famiglia di Gaia Randazzo, “che abbia conosciuto qualcuno sulla nave, ed alcune segnalazioni pervenute fanno pensare che non si tratti di una situazione occasionale, sono state riferite alcune molestie da altre persone che avevano preso lo stesso traghetto”. Circostanza confermata anche da Roberto Alessi, direttore di Novella2000, che racconta come “molti riferiscono che c’era un clima di paura sul traghetto, c’erano dei viaggiatori ubriachi che molestavano gli altri passeggeri e Gaia era una ragazza molto bella, qualcuno potrebbe averla molestata. Poi non è chiaro perché i 300 passeggeri siano stati fatti scendere e non trattenuti per le indagini.