Il caso di malagiustizia di cui è stato vittima il padre è un dolore che non si è mai placato per Gaia Tortora. Ieri a Quarta Repubblica ha ripercorso il calvario vissuto da Enzo Tortora, ma è stata protagonista anche di una sorta di resa dei conti con il Fatto Quotidiano, giornale che era rappresentato in studio dal giornalista Marco Lillo. La giornalista è rimasta colpita dal racconto di Mario Tirozzi, fiorista ingiustamente detenuto che ha vissuto 21 mesi in carcere da innocente. Una storia molto simile a quella del padre, ma la presa di posizione di Lillo ha a dir poco irritato la vicedirettrice del Tg La7. «Non so se Il Fatto ha dato notizia dell’arresto di Tirozzi, ammetto che probabilmente non avremmo dato notizia della sua assoluzione». La spiegazione lascia senza parole: «È la regola della notizia. La colpa di noi giornalisti è dare grande enfasi alle notizie quando ci sono gli arresti, ma non bisogna essere ipocriti». Gaia Tortora di fronte a queste parole ha sentito la necessità di evidenziare la gravità di quanto aveva appena ascoltato.
«È una roba orrenda, stai dicendo una cosa micidiale», è subito intervenuta Gaia Tortora a Quarta Repubblica. Marco Lillo si è giustificato spiegando che stava «uscendo dall’ipocrisia». Quindi, ha parlato di una «regola dell’informazione» e si è difeso: «Se in una scuola di giornalismo diciamo che questa cosa non è vera, non diciamo la verità. Se in un bar dicessimo che c’è un traffico di stupefacenti la gente ci ascolterebbe, se dicessimo che c’è un signore assolto, non si girerebbero». Il giornalista del Fatto Quotidiano ha parlato di «dato di fatto», pur riconoscendo la necessità di doverlo correggere e precisando di non condividerlo.
GAIA TORTORA VS MARCO LILLO E FATTO QUOTIDIANO “USCIRE DA IPOCRISIA NON VI SALVA”
«Devi partite da questo presupposto, questo problema c’è. È un problema strutturale dell’informazione. Qualsiasi direttore ha il problema di venderlo il giornale». Gaia Tortora a questo punto ha tuonato contro Marco Lillo: «Non è che vi salva uscire dall’ipocrisia». Quindi, ha rimarcato la sua posizione con una frecciata: «Non è una regola dell’informazione, ma di certa informazione. Cambiamola». Quindi, il duro attacco di Gaia Tortora al giornale diretto da Marco Travaglio: «Sei vicedirettore del Fatto, per fortuna adesso i vostri lettori sanno qual è il meccanismo che vi spinge a fare determinate aperture. Sono contenta di quello che hai detto».
La giornalista ha ricordato le decine di persone «stroncate» dal Fatto Quotidiano e poi risultate innocenti, partendo dal padre della Boschi. «Dopo mesi di campagna, lo avete messo a pagina 14 perché questa è la regola. Posso dire che non la accetto? La regola mia è la mia coscienza, il mio buonsenso». Marco Lillo, palesemente nervoso per l’affondo, ha replicato: «Non è bello quello che stai facendo. Sto parlando di giornalismo in generale. Ti posso elencare decine di casi in cui il tuo tg ha dato notizia di persone poi assolte». Allora Gaia Tortora ha evidenziato la differenza: «Sì e facciamo i pezzi per dire che sono stati assolti. Siamo molto equilibrati».