Che cos’è la Galaverna? Se ne parla molto nelle ultime ore in seguito al maltempo che sta divorando il nostro paese. Ma andiamo con ordine. In meteorologia si tratta di una forma di precipitazione atmosferica che porta alla formazione di ghiaccio in aghi e scaglie su delle superfici o addirittura a delle lastre di ghiaccio. Questo può prodursi o in presenza di nebbia oppure quando la temperatura dell’aria e decisamente inferiore agli 0°C. Di solito questo strato non è molto duro e può essere tolto abbastanza frequentemente. La sua formazione è determinata da alcune goccioline d’acqua che in sospensione nell’atmosfera riescono a rimanere liquide anche se la temperatura scende sotto gli zero gradi.



Galaverna, che cos’è? La nomenclatura

Interessante è anche la storia che c’è dietro la Galaverna e che ci porta allo studio della sua nomenclatura. Ciro Chistoni descrisse un fenomeno molto simile a questo, definendolo forte brinata invernale. L’International Cloud Atlas non faceva distinzioni tra la galaverna e la calabrosa che erano entrambe elencate sotto la voce “rime” e venivano definite come “deposito di ghiaccio composto da grani più o meno separati da aria intrappolata”. Fu Bilancini a separare galaverna da calabrosa con la prima che ha delle caratteristiche che invece successivamente saranno assegnate alla seconda. Sono dunque termini tecnici con delle sottili differenze ma che risultano essere sostanziali.

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