La commissione d’inchiesta sulla gestione del covid

Il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Galeazzo Bignami da parlato con Il Giornale dell’inchiesta che partirà nei prossimi giorni nell’ambito della gestione della pandemia. L’obiettivo dell’inchiesta è chiaro, indagare se ci siano stati, ed eventualmente quali siano state, delle colpe nella gestione, secondo lui disastrosa, del covid nei suoi primi mesi d’esordio.



E lo spiega lo stesso Galeazzo Bignami nella sua intervista, “fare chiarezza su tutto: dall’assenza del piano pandemico ai verbali secretati”, citando anche la carenza dei DPI e le cure domiciliari negate. Spiegando la posizione della commissione d’inchiesta, inizia a parlare del piano pandemico, “che era vecchio, non aggiornato”. Secondo lui avrebbe aiutato se attivato, “invece si è deciso di non farlo e di crearne in corsa uno nuovo. Ma ormai era troppo tardi”. Un piano mai aggiornato dal 2014 al 2020, spiega Galeazzo Bignami, mentre “dal Ministero della Salute rassicuravano l’Unione Europea che il nostro sistema di preparazione e risposta era pronto ed efficace. Mentivano, sapendo di mentire“. In merito a questa decisione, sostiene che secondo lui attivare il vecchio piano “avrebbe significato per molti dei componenti (del Ministero) ammettere che avevano abbandonato uno strumento necessario”.



Galeazzo Bignami: “Pd e M5S non vogliono ammettere la verità”

Ma anche la questione dei dispositivi di protezione individuali mancanti secondo Galeazzo Bignami è fondamentale da chiarire. “Il 12 febbraio Ruoco, riferisce che non c’erano dispositivi sanitari”, spiega, “ma il 15 febbraio il governo Conte-Speranza dispone l’invio di 5 tonnellate di materiale sanitario in Cina“, un controsenso, “perché se non avevamo dispositivi li mandiamo in Cina? Perché immediatamente dopo attiviamo forme di acquisto straordinarie, spendendo miliardi? Conveniva a qualcuno?”, si chiede il viceministro.



Continuando a spiegare dove andrà a parare l’inchiesta sulla gestione del covid, Galeazzo Bignami sostiene che “la gestione di Pd e M5S fu una sequela di errori continui”, ma “hanno una idiosincrasia nei confronti della verità“. Il primo, più importante, “non volevano seminare panico e quindi non dissero nulla (..) esattamente il contrario di quel che prevedono i Regolamenti Sanitari Internazionali”. L’intenzione, per quanto lunga sarà, avverte Galeazzo Bignami è andare fino in fondo, perché “la precedente proposta di commissione di inchiesta era una farsa” mentre è importante capire quali errori sono stati commessi “per proteggere se stessi a danno degli italiani“.