Nel corso della classica conferenza stampa per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus in Lombardia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha tenuto a mettere i puntini sulle i. Negli ultimi giorni, infatti, numerose testate giornalistiche hanno messo nel mirino il sistema lombardo attraverso il paragone con le situazioni di Emilia Romagna e Veneto, che sono riuscite a contenere in maniera più efficace l’epidemia. Ma, come spiegato da Gallera, la situazione è diversa rispetto a come viene descritta: «In Regione Lombardia è scoppiata la bomba atomica, il virus ha girato liberamente per 20 giorni prima di essere individuato, nelle altre Regioni tutto questo non è avvenuto: l’Emilia è stata lambita dal nostro focolaio, nella zona di Piacenza, mentre l’area del Veneto ha avuto l’individuazione del primo e unico focolaio che si era sviluppato in maniera ristretta nei tempi (Vo’ Euganeo, ndr)».



GALLERA: “CORONAVIRUS, IN LOMBARDIA BOMBA ATOMICA. IN EMILIA E VENETO…”

In Lombardia, dunque, non è successo quanto registrato in Emilia Romagna e Veneto, ha precisato Gallera: «Noi saremmo stati in grado di intervenire e di soffocare il virus, purtroppo da noi non è successo. Qualunque tipo di paragone non è possibile proprio per la diversa modalità di diffusione dell’infezione. Chi lo fa, lo fa non con onestà intellettuale». «Per 20 giorni le persone di Codogno si sono mosse, il virus si è sviluppato velocemente fino ad esplodere. Per 21 giorni abbiamo vissuto un’onda d’urto incredibile, dalla quale sono state salvate le altre Regioni», la spiegazione dell’assessore, che ha poi concluso con un affondo: «Noi siamo qui, discutiamo su tutto ed è giusto fare riflessioni sul nostro sistema, ma non è possibile paragonare ciò che è successo in Lombardia con ciò che è successo in altre Regioni». Qui di seguito le infografiche citate da Gallera:



 

 

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