«Forse mandare pazienti malati di coronavirus nelle Rsa non è stata una buona idea»: il riassunto del pensiero di Giulio Gallera, Assessore alla Sanità e Welfare della Regione Lombardia mette in dubbio per la prima volta l’agire del Pirellone in merito ai primi giorni di emergenza massima per la pandemia coronavirus esplosa in tutta la Lombardia. Intervistato nei programmi della mattina di 7Gold, una tv locale lombarda, il braccio destro del Governatore Fontana prova a dettagliare nello specifico cosa potrebbe essere successo nelle case di cura dopo che ancora oggi l’OMS ha spiegato che metà delle morti mondiali da Covid-19 sono purtroppo avvenute all’interno delle Rsa (elemento “banale” dato che gli anziani sono proprio i più fragili di fronte ai sintomi del coronavirus Sars-CoV-2): «I controlli ci sono stati, le Ats avevano il compito di sorvegliare e adesso stiamo andando a verificare situazione per situazione. E’ chiaro che, forse, quello delle Rsa è un modello che non ha le capacità per gestire pazienti Covid».
Dunque la Lombardia ha sbagliato a fare quella direttiva oggi al centro delle indagini della Procura di Milano su Pio Alberto Trivulzio e altre case di riposo sparse per il territorio? Secondo Gallera no e lo spiega sempre a 7Gold «La delibera sulle Rsa la rifarei per il bene dei mei concittadini», e lancia la provocazione polemica al Governo e ai magistrati «Rispetto alle polemiche sorte dopo, forse era meglio lasciare che 150 persone non trovassero posto in ospedale…».
GALLERA “NO A ZONA ROSSA A MILANO”
Con la fase 2 che si avvicina a grandi passi a livello nazionale, resta ancora da capire in che modo le Regioni più colpite dal coronavirus potranno e dovranno ricominciare una fase di “convivenza” con il Covid-19: Gallera spiega che da giorni ormai si sta lavorando per una ripartenza graduale dal 4 maggio, ma avverte «bisogna essere estremamente prudenti. Il rischio che ci sia una nuova fiammata del contagio, quindi nuovi focolai, oggettivamente c’e’, ce lo dicono tutti gli scienziati. Questo vuol dire agire con grande prudenza e in maniera graduale». Per questo motivo non si apre senza il massimo delle misure anti-contagio, tanto per aziende quanto per bar e negozi: «distanziamenti, mascherine, gel disinfettanti davanti ai negozi e il controllo della temperatura sono fondamentali».
Ancora l’assessore rilancia sul fatto che in Lombardia difficilmente si sarà a “contagio zero” nel breve tempo, «ma bisogna saperlo gestire e governare con attenzione». Infine, alla domanda sula possibilità che la città di Milano possa diventare zona rossa a fronte dei contagi e vittime che ancora si registrano innumeri preoccupanti, Gallera conclude «non è necessario istituire una zona rossa, i dati in proporzione alla popolazione fanno vedere una situazione migliore». Secondo anche gli ultimi bollettini della Regione Lombardia «gli ospedali liberano posti letto, si riducono i ricoveri in terapia intensiva, nei pronti soccorso arrivano molte meno persone con sintomi da Covid e in una forma più leggera rispetto a prima».