Hanno irritato e non poco alla Lega le parole dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, rilasciate oggi a “La Stampa” sul presunto ritardo dei vaccini: «Agghiacciante una simile classifica», ha spiegato il n.1 della Sanità lombarda osservando i dati sulle somministrazioni che vedono la Lombardia tra le ultime in Italia per dosi somministrate, «per noi si parte il 4 gennaio. Iniziamo con 6 mila vaccinazioni al giorno, poi andremo a crescere nel numero in tutti i 65 hub lombardi». Gallera ha poi sottolineato come nei giorni post-Natale «Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa – conclude Gallera – Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità. E il 17 gennaio iniziamo con i richiami per chi ha avuto una prima somministrazione».



Le dichiarazioni fanno “rumore” e così in serata arrivano le parole “filtrate” dalla Lega lombarda alle agenzie nazionali: «Le dichiarazioni dell’assessore Gallera non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale». Il riferimento è diretto ai “richiami” di Palazzo Chigi e del commissario Arcuri sui motivi dei ritardi nel numero di vaccini, lasciati di fatto a piena responsabilità delle Regioni: la Lega non ci sta e – assieme ad altri Governatori – rilancia la mancanza di personale e materiale in tempo per poter iniziare al meglio la campagna vaccinale.



VACCINI LOMBARDIA, IL MOTIVO DEL RITARDO

Il ritardo però resta e Gallera nell’intervista a “La Stampa” non lo ha nascosto: «Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio. E noi ci siamo organizzati per quella data. Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120 mila dipendenti. Non ci si può improvvisare, abbiamo preparato un’agenda. Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa», conclude l’assessore in quota Forza Italia. Negli scorsi mesi i rapporti tra Gallera e la Lega non sono stati sempre “idilliaci” tanto che diversi esponenti del Carroccio avrebbero suggerito al Presidente Fontana un rimpasto della squadra al Pirellone, poi sempre smentito.



Ora la polemica torna a correre anche se la stessa Lega conferma nelle azioni del Governo i veri motivi del ritardo sui vaccini: «abbiamo già trovato altri 600 siti esterni, palazzetti dello Sport, centri civici… Basta che arrivino i vaccini, in tempo e correttamente, perché Pfizer in alcuni hub ha consegnato zero vaccini, in altri il doppio. Sono cose che ci possono stare in questa situazione, ma ci ha costretto a rimodulare le consegne». Da ultimo, Gallera spiega che i cittadini sapranno quando potersi vaccinare tramite informazioni chiare in arrivo nei prossimi giorni: «attraverso call center, il sito della Regione, stiamo incrociando i dati tra codice fiscale e cellulare per mandare un sms. E se serve potremo utilizzare anche l’app Immuni per mandare un messaggio». Nel frattempo il “commissario lombardo” ai vaccini, Giacomo Lucchini, fa sapere che la Lombardia «può arrivare a 10mila vaccinazioni al giorno. Anche 13mila con le Rsa», confermando la tesi di Galera secondo cui entro febbraio «340mila persone tra sanitari e Rsa saranno vaccinati».