“Come si fa a dire che non siamo in un problema serio?”. Massimo Galli passa al contrattacco parlando dell’emergenza coronavirus e della risalita dei contagi. Il primario del reparto di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano di recente è finito nel mirino di colleghi e giornalisti. Matteo Bassetti, ad esempio, gli ha consiglio di informarsi di più. “Se qualcuno si vuole ostinare a difendere alcuni interessi che ormai sono ben definiti e ben delineati…”. Quella del professor Galli è un’accusa pesante che difficilmente cadrà nel vuoto. Ma non fa esplicitamente il nome del collega. “Lo avete detto voi…”, dice nell’intervista rilasciata a La Zanzara, su Radio 24. Ma Galli ne ha anche per Nicola Porro: “Mi ha dato del poveraccio? La madre dei poveri di spirito è sempre molto fertile. Ma poi poveraccio de che? Quello che fa impazzire certe persone è che io non devo presentarmi in politica, non devo promuovere libri, né ottenere maggiori consulenze da questa o quella casa farmaceutica. Sono cose che non mi appartengono”. Poi ha definito il conduttore di Mediaset “un energumeno”.
GALLI SU CALCIO: “ANDREBBE CHIUSO CAMPIONATO”
Il professor Massimo Galli ha parlato anche del campionato di calcio, spiegando a La Zanzara che lui lo chiuderebbe. “Mi darebbe un grandissimo dolore, ma per come stanno gestendo le cose siamo li”. Il primario del reparto di Malattie infettive del Sacco di Milano ha poi spiegato di non voler demonizzare i giovani, ma sottolinea che “era il caso darsi una regolata ed evitassero il più possibile di esporsi all’esterno”. Ora si rischia di avere troppi casi di positività al Covid nelle squadre di calcio. “Siamo qui a rischiare di non riuscire a imbastire una partita. E non è divertente lo spettacolo dei superstiti”. Galli, dunque, cambierebbe il protocollo: “Con un positivo per me bisogna mettere tutti gli altri in isolamento cautelare per almeno una settimana, poi fare un tampone e rimandarli a giocare”. E a ognuno deve essere vietato il contatto con gli altri. Per Galli è stato commesso comunque un “errore colossale”, cioè “incrociare tutto”. Secondo il professore, “bisognava fare un blocco di campionato, un blocco di Champions, un blocco di nazionali, poi un altro blocco di campionato”.