Il 31 marzo in Italia potrebbe cambiare tutto, o quasi. Finirà lo stato d’emergenza, che a sentire politici e consiglieri del Cts non dovrebbe essere prolungato ulteriormente dopo due anni. Lo stesso Comitato Tecnico Scientifico dovrebbe essere sciolto, ma non sono queste le uniche novità alle quali potremmo a breve assistere. Secondo fonti accreditate, a sparire potrebbe essere anche il Green Pass. Chi ha tre dosi di vaccino o due più guarigione, dunque, non dovrebbe più essere differenziato dai cosiddetti “no vax”, ovvero coloro che per ideologia hanno scelto di non vaccinarsi, e allo stesso modo da chi invece non ha potuto per motivazioni legate a problemi di salute. Secondo il professor Massimo Galli non si tratta di una scelta logica.
“È quasi un condono fiscale. Forse anche peggio” ha dichiarato il professore, ospite ad Agorà. Rispondendo alle domande sull’ipotesi di eliminare la certificazione verde, introdotta in Italia dallo scorso agosto dopo l’immissione in mercato dei vaccini, il docente di Malattie Infettive ha dichiarato: “Se si fanno scelte di tipo tecnico, ritengo sia corretto mantenere quanto è stato organizzato faticosamente nel tempo. La differenza è tra valutazioni generali e scelte di questo o quel politico che vuole portare qualche piccolo vantaggio a casa. È un po’ la storia di tutti quelli che pagano le tasse puntualmente e poi si ritrovano un condono fiscale. Qui è un po’ peggio, è un condono che pesa sulla salute degli altri. E la salute è una cosa seria, va rispettata”.
Massimo Galli contrario all’eliminazione del Green Pass: “Non dobbiamo trovarci nuovamente in difficoltà in autunno”
Il calo dei contagi c’è ma al momento il numero dei decessi resta alto. Massimo Galli, contrario all’eliminazione del Green Pass, ha rivelato: “Mi piacerebbe avere una spiegazione chiara. Posso aggrapparmi al fatto che il nostro è un paese molto anziano e tra i colpiti di quest’ultima grande ondata ci sono stati molti anziani. Una delle cose che vorrei sapere è quanti decessi tra quelli registrati sono Omicron. Questo ci permetterebbe di capire come dovremmo regolarci nei confronti della variante, che per molti versi è responsabile di una percentuale minore di casi gravi. Ma se i casi gravi sono comunque non pochi, qualche preoccupazione resta per quanto riguarda gli aspetti clinici”.
La malattia è al momento in fase calante a livello di contagiosità, ma non bisogna abbassare la testa e pensare che sia tutto finito. Galli ha proseguito ad Agorà: “A livello epidemiologico generale, è evidente che siamo in una fase di remissione. Non dobbiamo trovarci nuovamente in difficoltà in autunno. Non sono pessimista, vorrei un realismo che impari le lezioni. Non dobbiamo buttare via la fatica fatta sinora”.