Il professor Massimo Galli è stato intervistato stamane dal programma di Canale 5, Mattino5, e nell’occasione ha detto la sua sull’attuale situazione covid, in particolare in vista di quanto accadrà il prossimo uno maggio, quando le mascherine al chiuso potrebbero essere eliminate. “Consiglio che darei al governo? Se devo basarmi sui numeri già mi trovo in difficoltà per una questione banale, i nostri numeri sono approssimativi. Negli ultimi 28 giorni dichiariamo 1.7 milioni infezioni con 3.900 morti. La Germania dichiara 4 milioni di infezioni con 6.045 morti. La Francia 3.2 milioni con 3.400 morti. Noi dichiariamo ed evidenziamo un numero di infezioni molto inferiore a quelli reali, e visto che i conti si fanno su questo e sull’impatto sugli ospedali che fortunatamente è contenuto, bhe la vena d’ottimismo che vien dal fatto che molto non è dichiarato ed accertato mi sembra evidente ed ingiustificata”.



E ancora: “Possiamo certamente permetterci di aprire un po’ di più, la situazione sta nettamente migliorando. Per quanto sia il primo ad aver sperato di aver lasciato alle spalle il problema, non è però ancora alle spalle e può darci ancora problemi importanti e bisogna mantenere la prudenza, con una serie di provvedimenti che non siano da impedimento alla ripresa delle attività ma utili per evitare di ritrovarci nei guai, e soprattutto dobbiamo tenere conto di avere una fetta di popolazione non piccola, fragile, e per cui il vaccino può non aver funzionato abbastanza, questo è l’elemento che mi preme sottolineare”. Sulle mascherine al chiuso: “La mascherina va tenuta soprattutto nelle situazioni che altrimenti sarebbero vietate alle persone che hanno maggiori difficoltà, come mezzi di trasporto pubblico e luoghi di concentrazione dove le persone rimangono a lungo sedute una vicino all’altra, si rischia altro lockdown dei fragili e una maggiore pressione sugli ospedali”.

GALLI: “IN CINA RISCHIANO DI CHIUDERE TUTTO CON QUESTA POLITICA”

Chiusura di Massimo Galli dedicato a quanto sta accadendo in Cina: “In Cina stanno sperimentando Omicron e si stanno muovendo come l’elefante nella cristalleria – commenta Massimo Galli E’ molto diffusiva e gli strumenti drastici non la contengono, fra un po’ chiudono tutta la Cina, non ce la farebbero nemmeno loro a prendere tutte le persone contagiate e quarantenarle, quindi devono prendere le norme di contenimento usate nel resto del mondo”.

“Omicron è una fonte di instabilità importante in un Paese come la Cina – prosegue il professore commentando il pessimismo delle borse asiatiche – e questa cosa spaventi i mercati, mettere insieme guerra e Cina in crisi dal punto di vista economico, forse la borsa ne risente. In termine di cavalli di ritorno dalle nostro parti di un virus molto più virulento direi proprio di no, bisogna vedere cosa succede nell’inverno australe in paesi dove le vaccinazioni sono poche. I cinesi hanno anche il problema di avere vaccini sfortunati dal punto di vista dell’efficacia”.