La bocciatura giunge chiara e decisa, attraverso le colonne del quotidiano capitolino “Il Messaggero”, da parte di una fonte autorevole: Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale “Luigi Sacco” di Milano. “Aprire le discoteche non è stata certo un’idea né opportuna, né brillante, e sarebbe stato opportuno che chi di dovere lo avesse stabilito con chiarezza, senza consentire deroghe. Giusto, però, prevedere un sostegno economico per le attività colpite”. Secondo l’esperto, l’età media delle nuove infezioni si è abbassata in quanto i giovani sono più esposti al contagio e, a tal proposito, non è sufficiente demonizzare le discoteche e i ritrovi al chiuso o la movida notturna: “I ragazzi si muovono per lavoro più degli anziani, che hanno invece imparato a proteggersi e sono di regola assai più prudenti. Il vero pericolo è che l’infezione possa tornare a diffondersi coinvolgendo anche le persone più anziane e a maggior rischio di sviluppare una malattia grave”.
MASSIMO GALLI: “COVID-19 IN ITALIA? SONO PREOCCUPATO”
Il professor Massimo Galli, nell’ambito dell’intervista concessa a “Il Messaggero”, si è poi detto affatto tranquillo per la situazione attuale in Italia: “Speravo molto che in questo periodo i numeri sarebbero stati più confortanti. Quindi sì, sono piuttosto preoccupato: abbiamo focolai diffusi, persone che tornano dall’estero con l’infezione, e la necessità di mantenere una grande attenzione. Serve la capacità di identificare precocemente i nuovi focolai. Rimarremo fuori dai guai se non permetteremo al virus di circolare per un certo numero di giorni senza controllo, perché allora ci troveremmo di nuovo a dover decidere se chiudere un pezzo di Paese, come hanno rischiato di dover fare Francia e Spagna”. Come ricorda Galli, in tutte le grandi epidemie del passato le scelte dei governanti sono state condizionate da pressioni e considerazioni di contenuto economico. “Ma i costi successivi, umani ed economici, se non fai le cose come vanno fatte, sono sempre stati assai più pesanti”.