Si dice preoccupato il professor Massimo Galli, stimato virologo dell’ospedale Sacco di Milano, alla luce di quel senso di “liberi tutti” che ha pervaso gli italiani con il ritorno delle zone gialle. Lo si capisce anche da quanto accaduto ieri in Piazza Duomo a Milano, dove migliaia di tifosi dell’Inter si sono ritrovati per festeggiare lo scudetto: “L’Inter ha vinto lo scudetto e sono ovviamente contentissimo – dice il docente universitario in collegamento con Stasera Italia su Rete 4 – molto contento, meno contento di vedere che purtroppo la sconsideratezza non ha colore e anche il mio popolo nerazzurro si sta comportando in maniera consona alla gioia del momento ma non alla realtà del momento e al contesto generale, purtroppo non posso che dire questo”. Galli sottolinea quindi nuovamente la differenza fra l’Italia e la Gran Bretagna: “Noi 20.5 milioni al primo maggio, la Gran Bretagna 49.2 milioni al primo maggio, noi 33 dosi punto 7 per 100 abitanti loro 72.6, la differenza è importante è molto importante, i tedeschi hanno vaccinato più di noi, sia come numero assoluto di vaccinazioni, sia come proporzione per 100 abitanti, ma sono estremamente preoccupati e lo sono assai di più di come noi lo si dimostri con messaggi tipo ‘liberi tutti’”.
Su Zangrillo, che ha spiegato recentemente che il pronto soccorso del San Raffaele è vuoto, Galli non replica: “Quello che dicono i colleghi ho deciso di non fare più commenti in quanto mi pare impresa inutile”, mentre sull’estate: “Abbiamo una variabile molto importante che è rappresentata dai vaccini, però bisogna farli ed arrivare ad averli fatto davvero, sperando che si arrivi a fare quei 30 milioni di vaccini, per cui comunque servono paio di mesi, e che nel frattempo non si abbiano variabili di diffusioni legate a varianti o comunque legate al fatto che una parte importante della popolazione più fragile non è ancora vaccinata, questo è il punto centrale”.
GALLI SULLA VARIANTE INDIANA: “IN INDIA PASSATI DA 12MILA A 400MILA CONTAGI”
Infine sulla variante indiana: “La variante responsabile del grosso della prima prima ondata, in Italia non è arrivata in aereo ma attraverso un confine terrestre su quattro ruote o in treno, è davvero difficile pensare a questo punto che la variante indiana non sia già entrata. Quanto questa variante possa essere importante per il nostro futuro non è in grado di dirlo nessuno ma ci stiamo preoccupando in molti, il dato di fatto è che l’India aveva 12mila casi registrati il primo di marzo e 400mila casi ora, la differenza è tale da fare pensare che l’efficienza di trasmissione di questa variante sia molto alta”.
“Quando si parla di cautela – ha proseguito Galli – si pensa anche a questo, quando si parla di posizioni razionali per le riaperture, va ricordato che la mattina le persone si muovono per andare a scuola e lavoro, hanno problemi di mezzi pubblici, non è cambiato quasi nulla. Tutta la storia riguardante la sera, è un intervento per tentare di ridurre un ulteriore rimescolamento di contatti che avviene in determinati contesti, non bisogna nascondersi con la testa sotto la sabbia su questa questione”.