Mascherine sì, mascherine no: mentre il nostro Paese, nonostante una campagna vaccinale che continua spedita contribuendo anche alla decrescita del numero dei ricoveri, conta ancora ogni giorno un numero di decessi a tre cifre, il tema di dibattito politico resta quello sull’uso dell’oramai consueto dispositivo di protezione individuale. E nella giornata di oggi il professor Massimo Galli, ospite prima ad “Agorà” su Rai 3 e successivamente a “L’Aria Che Tira” su La7 ha detto la sua, non senza una nota polemica e senza peli sulla lingua come è suo solito. Nel programma condotto da Myrta Merlino è andato in scena tuttavia il siparietto più curioso…



In collegamento in diretta, a Galli infatti è stato chiesto cosa ne pensasse del fatto che il Comitato Tecnico Scientifico avesse suggerito, quando si è al ristorante, di rimettersi la mascherina dopo ogni boccone: e di fronte alla prova pratica della Merlino, che indossa in studio una mascherina e poi portain bocca una gustosa forchettata, con il solito tono sarcastico ma un po’ sconsolato Galli ha commentato “A me sembra una pagliacciata…”. Infatti, secondo il diretto interessato si tratta di una soluzione francamente non praticabile: “È una questione di buon senso, se il tentativo è certificare una presenza sovraffollata al chiuso allora è un tentativo ipocrita” aggiunge l’infettivologo milanese a cui fa eco il commento della giornalista che sottolinea come per la prima volta sia d’accordo col collega Matteo Bassetti e poi ricorda come Galli dica sempre le cose come pensa e da tempo è sulla linea dell’aprire e bene quando possibile, altrimenti meglio chiudere.



GALLI, “MASCHERINA AL RISTORANTE TRA UN BOCCONE E L’ALTRO? UNA PAGLIACCIATA…”

Tuttavia, come detto, oggi l’infettivologo è stato ospite anche ad “Agorà” dove ha affrontato il tema delle mascherine all’aperto e nei luoghi pubblici da un’altra ottica. “Gli italiani hanno imparato una lezione e io faccio un appello alla politica: non facciano della mascherina un feticcio, molto meglio avere tutta un’altra serie di concetti per parlare di maggiore libertà” ha detto, ricordando che il virus comunque è ancora in giro e alcuni parametri, come quelli che individuano le zone bianche, sono un po’ “ballerini”.



Inoltre, sempre nel corso del suo intervento, il direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ha pure ricordato come è probabile che l’uso della mascherina ci accompagnerà anche nel futuro a breve e medio termine: “La svolta della campagna vaccinale non sarà temporanea e la nostra relazione con questa malattia sarà diversa nei prossimi mesi: non abbiamo ancora una soluzione completa del problema, ma abbiamo un problema che va risolto a livello globale se ce lo vogliamo lasciare alle spalle” conclude, auspicando che si possa trovare anche una soluzione per vaccinare pure in vacanza, “anche se non la vedo facilissima”.