Massimo Galli ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo. L’infettivologo dell’Istituto Sacco di Milano si è difeso dalle accuse di chi lo ha attaccato dopo aver ammesso di aver “sbagliato” previsioni sull’andamento dell’epidemia. “Non credo che si tratti di fare mea culpa, io credo che il compito di una persona che fa il mio mestiere cercando di studiare e interpretare i dati è di esprimere quelle che sono le conseguenze che da questi dati vengono. Sono felicissimo di come sia andata, però posso garantirvi è andata così per merito degli italiani a maggior rischio che sono riusciti a proteggersi e per un effetto dei vaccini che è stato migliore, vista la quantità di vaccini fatta, rispetto a quella vista in molti altri Paesi. Sono assolutamente felice, ma nessun mea culpa. Quando si è deciso di aprire, i dati e le proiezioni dicevano qualcosa di diverso. Ora va benissimo così, ma uno che fa il mio lavoro e ha i miei compiti deve parlare a nome di coloro per cui non parla quasi nessuno: le persone anziane, quelle più fragili, che non hanno nessun tipo di lobby e nessun sostegno. Se volete dire che le previsioni che avevo in mano erano sbagliate…“.



Galli a Otto e mezzo: “Nessun mea culpa”

Il professor Galli ha continuato:”Non sono certo rammaricato perché le cose sono andate bene. Preferisco essere catastrofista che facilone” sulle riaperture, precisando, “non mi riferisco al premier Draghi che ha deciso, affatto, la decisione gli competeva, ha avuto anche molta fortuna e sono molto lieto di questo“. Ma da dove possono arrivare i rischi per il futuro? Il dottor Galli ha risposto: “Abbiamo una serie di infezioni asintomatiche nell’ambito di quella parte di popolazione giovane che non è ancora vaccinata; in quella popolazione la percentuale di asintomatici è decisamente alta. Ora, andarsi a fare un tampone in questo momento implica anche il rischio di andare in quarantena e questo non è un elemento incentivante sapendo che la mamma, il papà e il nonno sono già vaccinati. Senza voler prendersela con i giovani, il punto è che bisognerà estendere ancora la campagna vaccinale. Comunque affrontiamo un autunno molto più favorevole. Noi non abbiamo l’opportunità di raggiungere l’immunità di gregge, però le vaccinazioni fatte non ce le toglierà nessuno: avremo un’estate tranquilla e un autunno incomparabilmente più sicuro di quello dell’anno scorso, mantenendo tutte le precauzioni del caso“.

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