Si dice contrario all’obbligo vaccinale per le scuole il professore Massimo Galli, primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Parlando poco fa ai microfoni dell’Adnkronos Salute lo stesso luminare ha spiegato: “Credo che in questo momento parlare di obbligo vaccinale per gli insegnanti non sia neanche tanto producente. Casomai si potrebbe decidere di valutare l’idoneità o meno al servizio se le persone non sono vaccinate”. Secondo Galli sarebbe quindi meglio avere un atteggiamento più cautelativo, invitando a verificare “lo stato immunitario degli insegnanti, valutando la presenza di anticorpi”.



Poi argomenta: “Ci sono vaccinati che non hanno anticorpi e non vaccinati che ce l’hanno e non hanno bisogno di vaccinare. Si può valutare lo stato immunitario di queste persone, che sono tante, ma non tantissime. Ed è una cosa possibile da fare, se la si vuole fare”. Tale modalità, come spiega Massimo Galli, sarebbe utile a proteggere tutti in quanto “ci possono essere persone che hanno rischi maggiori degli altri, che si sono vaccinati e hanno risposto non adeguatamente, e probabilmente dovrebbero essere riassegnati rispetto a determinati compiti”.



MASSIMO GALLI: “NO ALL’OBBLIGO VACCINO PER INSEGNANTI”, MA I PRESIDI…

La questione dell’obbligo vaccinale sta spaccando il mondo scolastico, e se Galli si dice contrario, di tutt’altro parere è il sindacato dei presidi e dei dirigenti della scuola, che nella giornata di ieri ha organizzato un sit in sotto il ministero dell’istruzione: “Proporrei l’obbligatorietà per quegli insegnanti che non si sono ancora immunizzati, come per i medici – sono le parole di Emilio Fratta – se una persona costituisce un pericolo sociale deve essere allontanata. Stesso discorso vale per gli studenti: i vaccini salvano le vite, di tutti. Quindi bene all’immunizzazione per la fascia che va dai 12 ai 16 anni”.



Il ministro Bianchi ha però di fatto replicato immediatamente al sindacato spiegando: “Non c’è l’obbligo di sottoporsi alla somministrazione. Ricordo però che la Costituzione riconosce i diritti individuali ma anche la necessità e il dovere della solidarietà. Siamo in grado di vaccinare tutto il Paese entro settembre, chi non lo vuole fare deve esprimerlo di fronte al Paese, ma si deve porre anche il problema della comunità, perché il Paese non riparte se non c’è il senso di responsabilità collettiva che è il cuore stesso della scuola”. In totale sono poco più di un milione coloro che si sono vaccinati fra insegnanti e personale scolastico, ma 216mila non hanno ricevuto nemmeno la prima dose.