Torna ospite di Cartabianca, in diretta su Rai Tre, il professor Massimo Galli, ex primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Le prime parole sono sulla variante Omicron, di cui Galli spiega: “Sulla variante Omicron ho pochi dubbi: ha dimostrato in altri paesi di sostituirsi alla Delta per la grande capacità di diffusione, non c’è due senza tre. La Delta ha sostituito l’Alfa e l’Omicron farà lo stesso con la Delta e questo darà una spinta alle infezioni, è infatti molto probabile che questa variante affermi se stessa anche in termine di numeri di infezioni. Che questo voglia dire che avremo più morti o più ricoveri non è detto, dipende da quanto siamo riusciti a vaccinare e da quanto il vaccino terrà, però, sembra che il vaccino tenga anche con la Omicron per quanto riguarda la malattia grave”.



“Il numero di infezioni – ha continuato Massimo Galli – è l’elemento di maggiore preoccupazione, in quanto avremo una maggiore circolazione del virus e tutti interrogativi che richiedono risposta in merito al prolungarsi degli effetti della pandemia, e ciò è quello che più infastidisce e preoccupa, soprattutto ogni volta che uno pensa di tirare il fiato… Una nota di minimo ottimismo nasce dal fatto che con tutte le mutazioni della Omicron, ben 32, non è impossibile ma serve il condizionale, che questa variante abbia preso la strada della minore efficienza come patogeno, ma è ancora tutto da vedere. o riusciamo a vaccinare il mondo o dal mondo ci arriverà sempre di tutto”. Sui medici no vax Massimo Galli ha ribadito il pensiero già esternato in precedenza: “I medici no vax sono in contraddizione con il loro ruolo. Le persone che non si vaccinano ideologicamente non possono continuare a svolgere le loro mansioni e non servono alla professione che svolgono. Ci sono però delle importanti eccezioni. Sto stilando una relazione di una dipendente sanitaria: è stata infettata nella prima ora, ha un long covid, è piena d’anticorpi quindi ha una pericolosità zero, ma è stata sospesa dal servizio”.



MASSIMO GALLI: “C’E’ UN CASO DI CECITA’ BUROCRATICA…”

Questa è una forma di cecità burocratica – ha continuato Massimo Galli – incapace di distinguere fra situazioni, e trasformare esposti senza mascherine della prima ora, mettendoli allo stesso livello dei no vax. Questo è grave, il sistema non è elastico”.

Infine, sul fatto che le misure di restrizione non sembrano mai trovare la parole fine: “Questa infezione ti dimostra che se abbassi la guardia e hai a che fare con varianti, paghi pegno e paghi pesantemente come sta succedendo. I famosi modelli dei paesi scandinavi ci hanno mostrato la loro inconsistenza, considerando la caratteristica di questi paesi molto vasti e poco abitati, se l’attenzione veniva a cadere. Abbiamo già visto questo film tante volte, questo è quello che dobbiamo riuscire a fare, distanziamento, mascherine… C’è qualche speranza sulla possibilità di avere uno strumento terapeutico più valido, ma è molto meglio prevenire che curare”.