Il professor Massimo Galli ha apprezzato il messaggio di Draghi delle scorse ore circa un’accelerazione nella campagna di vaccinazione, ma sottolinea come ora sia il tempo del fare e non del parlare. “Il messaggio di Draghi? A me francamente da cittadino sta benissimo questa comunicazione asciutta e non trionfalistica – le parole rilasciate ai microfoni del programma di La7 l’Aria che tira – che va a sottolineare i reali problemi e anche la difficoltà nel risolverli senza promettere la luna nel pozzo”.
Quindi il primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, aggiunge: “Non paragono assolutamente le parole di Draghi a quelle pronunciate in una circostanza di grande crisi grande statista che parlò di ‘lacrime e sangue’ (Winston Churchill, ndr), però sia molto chiaro che per venire fuori da questa situazione tocca lavorare molto intensamente, sapendo che ormai le chiacchiere stanno a zero, come forse qualche politico avrebbe dovuto imparare dopo aver utilizzato il più possibile ogni spunto per cercare di cavarne in qualche modo un vantaggio elettorale o di altro tipo”.
MASSIMO GALLI: “ALCUNI DI NOI HANNO RICEVUTO SBERLEFFI”
“Qui le chiacchiere stanno veramente a zero – ha ribadito Galli – perché la terza ondata è già partita”. Quindi Galli si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Il virus ha dimostrato di essere assolutamente in grado di adattarsi e molti di noi lo hanno detto più volte in un passato anche recente, beccandosi sberleffi e smentite. Quindi, se ora ci si rimbocca le maniche e si cerca di avere tutto il vaccino che si può avere, chiudendo con decisione dove si deve chiudere, ce la possiamo anche fare. Però purtroppo le condizioni sono chiare”. Galli sottolinea come probabilmente bisognava essere più reattivi, tenendo conto che la pandemia è ormai iniziata da più di un anno: “Le varianti sono un fenomeno atteso per un virus come questo. Posso capire che un politico non abbia informazioni a questo proposito, ma non si può parlare di imprevedibilità. Noi stessi in Italia, a marzo dello scorso anno, siamo stati colpiti da una variante rispetto al virus originario di Wuhan, che ha colpito a Vo’, in parallelo con la variante. La variante inglese, in Gran Bretagna, è stata scoperta a novembre ma gli studi hanno permesso di ricostruire che la prima manifestazione risaliva a settembre 2020″.