Mario Draghi ha annunciato lo stop allo stato d’emergenza e l’avvio della stagione delle riaperture, ma non mancano le polemiche sul da farsi. Gli esperti, infatti, non hanno una linea comune: c’è chi è per l’eliminazione delle restrizioni, chi del green pass e chi invece invoca grande calma. Intervenuto ai microfoni di Adnkronos, Massimo Galli si è detto a favore delle riaperture, ma non solo.



«Sono assolutamente del parere che si debba riaprire tutto quello che si può aprire nel Paese. Ma se questo comprende anche l’eliminazione del Green pass, seppure graduale, non sono per nulla d’accordo e non so quando potrò esserlo», ha spiegato l’infettivologo. Secondo Galli, lo stop al certificato verde rappresenterebbe un messaggio scorretto, sottolineando che il green pass rappresenta una garanzia.



GALLI E ANDREONI SULLE RIAPERTURE

Nessun liberi tutti, serve prudenza. Il messaggio di Massimo Galli è chiaro, esattamente come quello di Massimo Andreoni. Interpellato da Adnkronos, il primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) ha chiesto massima cautela al premier Draghi. Pur comprendendo le ragioni dietro le riaperture, l’esperto ha tenuto a precisare: «La situazione deve essere tenuta sotto controllo perché i casi sono ancora alti e abbiamo un numero di morti tra i più alti in Europa». Andreoni ha aggiunto: «La fine dello stato di emergenza, lo stop alle mascherina all’aperto in altri luoghi, la fine delle zone a colore stanno ad indicare che la diffusione del virus è considerata endemica e non più pandemica. Tutto questo è comprensibile sotto l’aspetto politico ed economico, ma – rimarca – dobbiamo avere cautela e stare comunque attenti».

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