Le scuole vanno tenute chiuse almeno per un altro mese. Ne è convinto il professor Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università di Milano e primario all’ospedale Sacco. Intervistato stamane dal quotidiano La Stampa, il medico in prima fila contro il covid orma da più di un anno, ha spiegato: “Un inizio anno complicato che segue un 2020 ancor più difficile. I continui tira e molla – argomenta – non aiutino. Mi riferisco per esempio alla trovata della riapertura delle scuole dopo Pasqua: pur comprendendo tutte le difficoltà delle famiglie, prima di maggio sarebbe un errore”.



Galli si era già espresso sull’argomento due sere fa su La7, scatenando anche una reazione stizzita di Sallusti, ed oggi ha ribattuto la sua tesi al quotidiano piemontese: “Se vogliamo portare avanti la vaccinazione – aggiunge – evitare problemi negli ospedali, diminuire il rischio di varianti e preparare un’estate come quella dell’anno scorso, dobbiamo imporci un sacrificato mese di aprile”.



GALLI: “LA VACCINAZIONE STA RIPARTENDO, E CON EVENTUALI CHIUSURE”

Buone notizie giungono comunque dalla campagna di vaccinazione, per cui il ministro Speranza “ha totalmente ragione. La vaccinazione sta ripartendo e se si riuscisse a intensificarla mantenendo le chiusure per un mese cambierebbe lo scenario”, anche se il paragone con altri Paesi non è dei migliori: “Siamo in ritardo, anche se si sta facendo ogni sforzo possibile per recuperare”. Quindi Galli invita a non abbassare la guardia: “L’impressione è che siamo sospesi e l’orientamento positivo o negativo dipenderà dai movimenti pasquali. Non c’è da rilassarsi”. Si parla anche del vaccino Sputnik, e a riguardo Galli afferma: “La mia sensazione è che funzioni ma che i russi non riescano a produrne abbastanza per loro e quindi siano alla ricerca di collaborazioni estere”, mentre sui vaccini in generale (pur avendo sottolineato negli scorsi giorni dei casi di reinfezione) rassicura: “L’attuale vaccinazione ci protegge dalla forma grave della malattia ma si iniziano a vedere dei casi di reinfezioni blande anche nei vaccinati. Stiamo vaccinando per salvare vite non per la mitica immunità di gregge. Con il tempo e altri vaccini forse potremo toglierci le mascherine”.

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