La scuola continuerà con la presenza al 50/75% nelle superiori o si tornerà presto alla Dad? Una domanda che si stanno ponendo in molti in questi giorni, alla luce delle preoccupazioni evidenti degli esperti. “Al di là di tutte le posizioni per garantire la scuola in presenza, sacrosante per carità, ma è sempre stata un elemento di rischio – ha detto senza troppi giri di parole il professore Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, parlando nelle scorse ore con i microfoni di SkyTg24 – magari non proprio dentro le scuole ma quello che accade fuori, trasporti, movimenti di persone”.



Tra l’altro le varianti in circolazioni in queste settimane, a cominciare dalla temutissima inglese, sembrano più contagiose per i bambini e i ragazzi rispetto al ceppo originario: “Le varianti attuali – ha sottolineato Galli – sembra che riescano a trasmettersi a bambini e giovani con facilità rispetto al passato”.



GALLI: “FORSE E’ IL CASO DI PASSARE ALLA DAD”

Quindi, a precisa domanda se sia il caso di far tornare la Dad da nord a sud, almeno per le superiori, Galli risponde: “Forse si, con rammarico ma forse bisogna passare alla Dad. Sicuramente per la scuola dovrebbero farsi altri sforzi di tipo diagnostico. Ad esempio i test salivari non sono stati sdoganati per un utilizzo diffuso. Bisogna capire meglio cosa accade nelle scuole”. Galli ha poi parlato più specificatamente della situazione dell’ospedale in cui lavora: “In questo momento al Sacco siamo in una situazione che regge. Non abbiamo avuto un aumento della richiesta di ricoveri tale, nelle ultime ore almeno, da dire ‘aiuto, sta riesplodendo tutto’. Certamente c’è preoccupazione perché i segnali che ci sono, come l’aumento del numero delle infezioni, sono tali da far pensare di dover reggere, nei prossimi giorni, l’eventuale impatto delle nuove infezioni che arriveranno a ricorrere all’ospedale”. Galli mette infine in guardia di nuovo sulla variante inglese, che rischia di “diventare dominante in maniera molto rapida”.

Leggi anche

Omicidio Pierina Paganelli, Louis Dassilva sfilerà sotto la telecamera/ Perché potrebbe cambiare tutto