Il Monza è pronto al debutto in Serie A, per la prima volta in 110 anni di storia. Sabato, col Torino, sarà la prima volta dei brianzoli nel massimo campionato. Un traguardo già sfiorato ma che ora è realtà e che Galliani, ad del club, analizza sulle pagine de Il Giornale: “Tante volte, troppe, ho sfiorato questo traguardo storico, 4 volte per la precisione, a cominciare dal 76/77 per finire al 2021. E indovinare chi ci è voluto per tagliare dopo 110 anni di storia questo traguardo? Silvio Berlusconi, naturalmente”. 



Il percorso per arrivare fino in Serie A è stato lungo e fatto di momenti non sempre semplici, come quelli dell’arrivo della nuova dirigenza: “Nel 2017 il Monza era in Serie D, nel 2020 in Lega Pro, adesso in Serie A. Non solo: all’atto dell’acquisto di Fininvest del club, il 28 settembre 2018, la tribuna est dello stadio risultava chiusa dal 2001, lo stadio dichiarato inagibile, il centro sportivo addirittura abbandonato. Pensi: tra i cespugli incolti di Monzello trovammo anche la carcassa di un’auto. Sabato 13 agosto per il debutto riapre anche la tribuna est. Il segreto? Il primo è molto semplice: le risorse dell’azionista aggiunto alla passione di un matto come me!”.



Berlusconi, obiettivi e passato del Monza

Per Adriano Galliani, quella con il Monza è l’impresa più grande della sua carriera, prima ancora dei tanti trionfi in rossonero. A Il Giornale ne spiega il motivo: “Milan? Prima di noi aveva già vinto tutto, scudetti e coppe. Il Monza non era mai stato in A: per questo motivo la considero una conquista più complicata. E per uno come me che ha alle spalle 45 anni da dirigente sportivo di cui 41 al fianco di Silvio Berlusconi, a cui sono sempre grato, non c’è nulla di più entusiasmante. Spesso sfoglio l’ordine alfabetico della nuova Serie A dove trovo il Monza tra il Milan e il Napoli e non ci credo ancora”.



Sabato, in tribuna, ci sarà anche il presidente Berlusconi: “È già atteso per il debutto col Torino, sabato sera. Il presidente è impegnatissimo in politica ma trova sempre il tempo per chiamarmi, più volte al giorno, per informarsi ed essere aggiornato sul mercato. È diventato un grande tifoso e posso garantire che il Monza occupa un posto molto in alto nella classifica delle priorità”. Intanto, per l’ad, non sarà possibile fare pronostici, ma l’obiettivo sarà il più alto possibile, spiega: “Da capo azienda bisogna alzare l’asticella, sempre. Al Monza anche nel recente passato non abbiamo mai dato premi ad personam ma collettivi e a risultato raggiunto. Così tutti i contratti di nuovi acquisti sono o prestito secco oppure prestito legato alla permanenza in A. È stato difficile far digerire la modalità alle altre società ma alle fine ci siamo riusciti. Ho evitato anche di prendere svincolati perché avremmo risparmiato sul cartellino ma ci saremmo ritrovati con stipendi “pesanti” per molti anni sulle spalle”.